«Soresi sponsorizza un privato, è in conflitto d’interessi»

Centrosinistra all’attacco dopo il caso della mail “Pec” svelata da Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia, indirizzata ai vertici politici e dirigenziali dell’ente. Il direttore generale dell’ente, Luca Canessa, si è chiesto – tra lo stupore e lo sconcerto – come facesse la consigliera del centrodestra a sapere di una eventuale comunicazione da parte di una società, “Ameresco”, con le figure apicali del Comune.

Questo “player” del settore energetico avrebbe fatto notare al Comune di Piacenza che, rivolgendosi alla piattaforma pubblica Consip – invece che portare avanti interlocuzioni per un partenariato pubblico-privato – l’ente avrebbe risparmiato diversi milioni di euro nell’assegnazione del maxi appalto che tocca diversi servizi (riscaldamento, illuminazione pubblica, fibra ottica, gestione dei semafori, ecc.).

Boris Infantino, consigliere di Piacenza Coraggiosa, forza della maggioranza, ritiene «molto grave quello che è accaduto» durante la commissione consiliare del 24 ottobre. «La commissione – è la ricostruzione del rappresentante della sinistra – stava discutendo in merito ad un contratto di partenariato per la fornitura del servizio luce e calore a tutti gli immobili comunali, compresi le scuole, in cui sono previsti una serie di interventi edilizi sul patrimonio pubblico (efficientamento energetico, sostituzione infissi, ecc). Al termine della commissione la consigliera Soresi ha riferito il contenuto di una Pec (di cui nessuno era a conoscenza perché inviata poche ore prima) ricevuta dall’ufficio protocollo del Comune, in cui un’altra impresa proponeva la fornitura di gas e luce (senza servizi aggiuntivi, quindi una fornitura pura e semplice) ad un prezzo inferiore».

«Questo annuncio – prosegue Infantino – è grave per due motivi. Primo perché questa specie di offerta (che non ho ancora letto) si riferisce ad una diversa tipologia di contratto, non in discussione al momento e quindi con l’obiettivo di creare confusione. Secondo, quanto accaduto dimostra che la consigliera in questione ha tenuto contatti con il soggetto privato che ha inviato questa Pec. In sostanza la consigliera si è proposta come sponsor di un privato, il che è di una gravità estrema dal punto di vista del conflitto di interessi». «A ciò si aggiunga – conclude Infantino – che il direttore vendite della ditta sponsorizzata da Soresi è tale Giuseppe Foti, nel cui profilo Linkedin si legge che Giorgia Meloni è la sua “top voice”. Non a caso, richiesta di spiegare come facesse ad avere una Pec indirizzata al Comune (che, ripeto, nessuno ancora aveva letto perché protocollata qualche ora prima), la consigliera in questione si è trincerata dietro una presunta “privacy”. Ognuno tragga le proprie conclusioni in tema di trasparenza e correttezza».