Spari contro l’auto della madre del pm Galli: la solidarietà dell’Arcivescovo Moscone


MANFREDONIA – “La mia vicinanza e rinnovata stima vanno al dottor Galli, a sua madre e alla sua famiglia.

Ogni intimidazione mafiosa sul nostro territorio è una ferita inferta all’intera comunità”.

Così l’Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, ha commentato l’episodio intimidatorio avvenuto nella notte di Pasqua a Manfredonia, dove ignoti hanno esploso colpi di fucile contro l’auto della madre del vice procuratore Roberto Galli.

Un gesto inquietante, definito dal presule “un’ulteriore aggressione mafiosa” che, ancora una volta, colpisce il Gargano, territorio segnato da una criminalità che non conosce tregua, “nemmeno in giorni simbolici come la Pasqua”.

L’Arcivescovo non ha usato mezzi termini: “Non possiamo tacere davanti a minacce dirette ai rappresentanti delle Istituzioni e alle loro famiglie. A loro va la mia solidarietà personale e dell’intera Chiesa diocesana”.

Padre Moscone ha rivolto parole forti contro ogni forma di omertà e violenza: “Le nostre città garganiche non devono più tollerare chi usa la forza per imporre i propri interessi, infangando la dignità dei cittadini e minacciando chi li rappresenta”.

Nel suo messaggio, l’Arcivescovo ribadisce che la Chiesa locale è voce di denuncia, ma anche di conforto: “Condanniamo senza esitazioni queste logiche mafiose che infestano il nostro amato Gargano.

Al contempo, siamo accanto a un popolo che vuole rialzarsi, che ha il diritto di vivere in un territorio libero e giusto, e che custodisce bellezze decisive e ambientali da difendere”.

Un appello, infine, anche alla coscienza civile: “Non c’è giustizia né libertà dove dominano violenza e prevaricazione.

La verità risiede nel bene comune e nella solidarietà. A chi lotta per la legalità – ha concluso Moscone – dico: coraggio, andiamo avanti. È questa la strada giusta”.

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www.statoquotidiano.it è stato pubblicato il 2025-04-21 20:00:52 da Redazione


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