“Spontaneo e gioioso, si è speso fino alla fine”


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In centinaia si sono radunati mercoledì sera, 23 aprile, nel Duomo di Torino, per la veglia di preghiera per Papa Francesco guidata dal cardinale Roberto Repole. Nel suo discorso, l’arcivescovo di Torino ha ricordato la spontaneità e la gioia del Pontefice, morto a 88 anni, e il suo voler stare tra la gente fino alla fine. “Forse i medici avrebbero voluto che si preservasse – ha detto Repole – e invece lui si è speso fino in fondo”. Un insegnamento che sia da monito per tutta la comunità di fedeli, che a volte – continua l’arcivescovo – poco rispecchia i valori in cui dice di credere: “Qualche volta abbiamo delle posture ‘pseudo-spirituali’ che fanno trasparire un’umanità troppo povera e amputata. Altre volte non c’è corrispondenza tra le parole che diciamo e il modo con cui le testimoniamo con la nostra umanità”. Repole, creato cardinale proprio da Bergoglio a dicembre del 2024, da giovedì 24 aprile sarà a Roma prima per i funerali del Pontefice e poi per il conclave che sceglierà il prossimo Papa.

In contemporanea i fedeli piemontesi accompagnavano Francesco verso l’ultimo saluto in quasi tutte le altre Diocesi e Arcidiocesi della regione. Una celebrazione di suffragio si è tenuta anche nella Cattedrale di Asti, terra d’origine della famiglia Bergoglio poi emigrata in Argentina; seduta nelle prime file c’era anche una delle cugine del Pontefice, visitata dal Papa per l’ultima volta insieme agli altri parenti astigiani nel 2022.

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