“Tante domande e, per il momento, nessuna risposta” – Lavocediimperia.it

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“Tante domande e, per il momento, nessuna risposta” – Lavocediimperia.it

Tante domande e, per il momento, nessuna risposta”. Così, dopo l’interpellanza senza esito dello scorso 30 agosto, il consigliere Luciano Zarbano, opposizione del Gruppo “Imperia senza padroni”, presenta un’interrogazione a risposta scritta. A indurre Zarbano all’ultima “mossa” permessa dai regolamenti consiliare non è soltanto la mancanza di un riscontro da parte della maggioranza a distanza di oltre tre mesi ma anche e soprattutto la situazione del progetto di riqualificazione dell’ex Raffineria Sairo

Considerata la mancanza di dovute informazioni, il consigliere di minoranza, infatti, è costretto ad avere concreti dubbi su tanti elementi che segnano quel progetto sviluppato in collaborazione con la società Avalon di Piacenza

Dalle scarse informazioni disponibili – evidenzia Zarbanosembra che la costruzione sia divisa tra il Comune e privati e che l’amministrazione abbia commissionato una perizia per la stima del valore della parte ceduta dal privato al Comune stesso mentre, in caso di mancata approvazione dello Strumento Urbanistico Attuativo entro una certa data, pare che il Comune sia obbligato a versare l’importo concordato all’Avalon”. 

Ipotesi che, desunte dall’incerta situazione legale di tutta l’operazione, dovrebbero essere confermate o negate, comunque almeno spiegate e, se realistiche, nefaste per le finanze pubbliche che già hanno, comunque, una sicura tagliola. 

I 16 milioni concessi nell’ambito del PNRR per la riqualificazione dell’ex Sairo dovrebbero essere, quelli sì, interamente restituiti nel caso che l’opera non fosse conclusa entro il 2026. 

Ma, nella legittima e ultima richiesta del consigliere Zarbano, si evidenziano anche preoccupazioni sui potenziali rischi ambientali conseguenti alle precedenti attività industriali della raffineria. 

In effetti si rileva la carenza di comunicazioni tra maggioranza e opposizione visto che, a quanto già spiegato dal vice-sindaco Giuseppe Fossati, i ritardi dei lavori sono proprio da addebitare all’obbligata bonifica dell’area del cantiere.




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