VIESTE (FOGGIA) – «Interruzione di pubblico servizio. È questo il reato per il quale è stato condannato Filippo Trotta, autore nel 2017 di un’aggressione nei confronti del giornalista Nello Trocchia a Vieste, in provincia di Foggia».
Lo si legge in una nota diffusa dal Sindacato unitario giornalisti Campania venerdì 21 marzo 2025.
Il Sugc prosegue riportando le parole di Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, della segretaria del sindacato regionale Geppina Landolfo e del commissario dell’Unione nazionale cronisti Claudio Silvestri: «Si tratta di una sentenza esemplare che sancisce un principio che riteniamo fondamentale, quello della professione giornalistica come servizio pubblico.
La decisione della giudice del Tribunale di Foggia Maria Giovanna Gallipoli va nella direzione di quello che da tempo chiediamo al legislatore: la necessità di inserire un’aggravante per chi aggredisce un giornalista, così come è stato già fatto per le professioni sanitarie. Ringraziamo l’avvocato Giancarlo Visone, già autore dei ricorsi che hanno portato alla cancellazione del carcere per i cronisti, che ha da subito proposto questa ipotesi di reato».
Il comunicato del sindacato regionale prosegue: «Oltre che per interruzione di pubblico servizio, Trotta è stato condannato a un anno di reclusione anche per lesioni e violenza privata, oltre che al risarcimento dei danni a Trocchia e al Sindacato unitario giornalisti della Campania. I fatti risalgono al luglio del 2017, quando Trocchia si trovava a Vieste, con l’operatore Riccardo Cremona per la trasmissione di Raiuno “Nemo”, in seguito all’omicidio del ristoratore Omar Trotta nell’ambito della guerra tra i clan mafiosi del Gargano. In quell’occasione il giornalista fu brutalmente aggredito dal fratello della vittima».
La nota si chiude aggiungendo che, «sempre insieme al Sugc, Nello Trocchia dovrà essere risarcito anche per un’altra aggressione, quella subita a Roma da 4 familiari di Antonio Casamonica. Aggressione per la quale uno degli imputati è finito in carcere».
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