30 il nido non è utile alle mamme lavoratrici” – Città di Palermo


“Col 10% di copertura di asili nido, a Palermo siamo ben lontani dalla percentuale fissata dall’Unione Europea, fissata al 45%. E, come se non bastasse, molti di questi posti sono pure part-time, con un orario così ridotto da essere di fatto inutile nell’ottica di offrire un servizio reale alle famiglie e, in particolare, alle donne lavoratrici. A fronte di un numero leggermente più alto di asili aperti per il prossimo anno scolastico, infatti, gli asili con orario ridotto e chiusura alle 13:30 aumenteranno, passando da 12 a 20. Il risultato è quindi che i nidi rischiano di diventare l’ennesima opportunità mancata; un servizio riservato ancora una volta alle famiglie che già hanno di più rispetto ad altre. Per chi non può permettersi babysitter o non ha una famiglia pronta a sostenere le difficoltà quotidiane, il nido che chiude alle 13:30 è di fatto sostanzialmente inutile, uno specchietto per le allodole. Un servizio che, anche quando esiste, così non è efficace. Finché servizi essenziali come l’asilo nido verranno a mancare o saranno erogati a metà, saremo ben lontani dall’obiettivo di sgravare le donne dall’essere il pilastro essenziale del welfare familiare, soprattutto in una città in cui la realtà dei fatti è impietosa: nel 2023, solo il 32,3% delle donne tra i 25 e i 34 anni era occupato, rispetto al 50,4% degli uomini nella stessa fascia d’età e contro il 52% della percentuale di donne italiane che lavorano. Aumentare posti e soprattutto tempo per i nidi dovrebbe essere in cima agli obiettivi di una città che si dichiara civile, perché la frequenza al nido è l’investimento più importante sul capitale umano e la leva prioritaria per favorire il lavoro femminile”.

Lo dichiara Mariangela Di Gangi, consigliera comunale del Partito Democratico a Palermo.

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