ANCONA – Alluvione di settembre 2022, oltre 250 le costituzioni di parte civile presentate oggi all’udienza preliminare che si è tenuta al tribunale di L’Aquila. Tra queste anche quella di Tiziano Luconi, padre del piccolo Mattia Luconi, la vittima più giovane dei fiumi Misa e Nevola esondati nelle Marche. La Procura aquilana contesta a 22 indagati, omissioni, negligenze e violazioni di norme negli interventi di manutenzione e gestione degli alvei dei fiumi, in particolare la mancata rimozione di piante e alberi, e la realizzazione del ponte 2 Giugno, non a norma. L’alluvione risale al 15 settembre 2022, causò 13 morti e devastò oltre 2.500 ettari di terreni, aziende e abitazioni tra Senigallia e il suo hinterland, colpendo nove comuni. Le costituzioni di parte civile riguardano i perenti delle vittime, gli alluvionati, il Codacons, l’Unione Nazionale Consumatori con l’avvocato Corrado Canafoglia e la Sigea, società italiana di geologia ambientale.
La gup Guendalina Bucella ha rinviato l’udienza alla data del 12 marzo 2025 per decidere quelle che verranno ammesse. È stato dato tempo alle difese degli indagati di valutarle e presentare nel caso opposizione. Nè il comune di Senigallia nè la Regione Marche hanno presentato costituzioni di parte civile. Questo ha creato malumori tra i parenti delle vittime e gli alluvionati. I 22 indagati che rischiano il processo sono funzionari e tecnici di Regione Marche, Provincia di Ancona, Consorzio di Bonifica Marche e Comune di Serra de’ Conti. I reati contestati, a vario titolo, sono di cooperazione in inondazione colposa, lesioni gravi e omicidio colposo plurimo. Di quest’ultimo addebito devono rispondere 18 dei 22 indagati.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-12-04 17:08:12 da
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