“Attivare i locali comunali a supporto della carenza di medici di famiglia”. Lo propone il consigliere comunale di minoranza a Ventimiglia Gaetano Scullino, con una lettera, all’Asl1 Imperiese e al Comune.
“Con la presente desidero portare alla vostra attenzione la situazione di crescente disagio che colpisce la nostra comunità a causa della perdurante carenza di medici di medicina generale. Tale mancanza sta generando notevoli difficoltà per numerosi cittadini, in particolare per le fasce più vulnerabili della gente, che si trovano prive di un medico di riferimento per la gestione delle proprie necessità sanitarie primarie” – si legge nella missiva scritta lo scorso 11 febbraio – “Considerata l’urgenza della situazione, propongo di valutare la possibilità di mettere in funzione i locali comunali, attualmente disponibili, con particolare riferimento ai locali situati in via Lamboglia di circa 450 metri quadrati, già utilizzati con successo durante il periodo dell’emergenza Covid-19. Tali spazi, per dimensioni e caratteristiche, risultano particolarmente idonei a ospitare ambulatori temporanei o altre esigenze sanitarie che possano alleviare, almeno in parte, il disagio attuale”.
“Questa proposta viene formulata in attesa che vengano ultimati i lavori della costruenda casa di comunità di via San Secondo, che rappresenterà una soluzione strutturale e definitiva per il miglioramento dei servizi sanitari” – sottolinea Scullino – “Nel frattempo i richiedenti assistenza sono costretti a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale Saint Charles di Bordighera, dove risulta statisticamente che circa il 50% dei pazienti viene accolto sono di codici bianchi o verdi, sovraccaricando così l’intero servizio del pronto soccorso. Confidando in un vostro sollecito riscontro e nella sensibilità verso questa criticità che coinvolge la salute pubblica, resto a disposizione per eventuali approfondimenti”.
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