ANCONA – Per l’accusa sarebbe stato un compagno violento, che in più occasioni avrebbe maltrattato e minacciato la donna con cui aveva avuto una relazione, presentandosi anche sotto casa di lei dove avrebbe sfondato la porta a calci per poi darle una testata in faccia e farla finire in ospedale. Il tutto davanti ai loro figli, minorenni. «Questa è la volta che ti ammazzo, lo giuro», le avrebbe detto. L’episodio risale al 25 settembre del 2023 e per l’aggressione fisica subita la vittima riportò 15 giorni di prognosi. Poco tempo prima se ne era andata dal compagno geloso e manesco, con cui aveva convissuto tra Ancona e Fabriano, e per il quale la Procura ha chiesto il giudizio immediato facendolo finire subito a processo. Questa mattina il collegio penale, presieduto dal giudice Roberto Evangelisti, ha condannato l’imputato, 46 anni, originario della provincia di Macerata, solo per il reato di lesioni. Ha inflitto una pena di 8 mesi. Assolto dall’accusa di maltrattamenti aggravati in famiglia e stalking.
Il 46enne, difeso dagli avvocati Susanna Cardinali e Chiara Casaglia, in una precedente udienza era stato sentito in tirbunale e aveva solevato accuse sulla donna. «Era lei ad essere aggressiva con me – aveva detto in aula – quando spesso beveva. Tornavo dal lavoro e la trovavo ubriaca. Mi dava schiaffi e sputi in faccia. Nostro figlio, di 4 anni, un giorno mi ha detto “papà torna da nonna perché mamma ti tratta sempre male”. Tornati da una cena, una sera, lei era ubriaca ed è partita la caccia all’uomo come suo solito. Ce l’aveva con me. Sono entrato nella cameretta delle bambine e una delle due mi ha detto “papà nasconditi sotto il letto”. Ci sono rimasto per due ore, per non farmi trovare, poi sono uscito quando è andata a dormire». L’imputato aveva riferito anche di un testimone in grado di confermare che molte accuse fatte su di lui era solo invenzioni.
Stando alle accuse per cinque anni l’uomo avrebbe reso la vita un inferno alla donna, picchiandola e offendendola dal 2017 al 2022, quando poi ha trovato la forza di denunciarlo e lasciarlo. In que periodo l’avrebbe prese anche per il collo dicendole «anche se urli non ti sentirà nessuno, se ti scavo la fossa nessuno ti troverà». Dopo la denuncia la vittima era andata via da Ancona ma l’ex l’avrebbe trovata e a settembre 2023, prendendo la porta di ingresso a calci e pugni, l’avrebbe sfondata. Mentre colpiva con violenza l’infisso le avrebbe urlato: «Ti giuro che questa volta ti ammazzo». Alla fine era riuscito ad entrare e una volta dentro casa aveva alzato ancora le mani sulla ex, presa anche a testate in faccia. Il colpo l’aveva tramortita e provocato ferite per una prognosi di 15 giorni stabilita dall’ospedale. L’uomo ha avuto un divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-05-14 20:46:37 da
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