Esg è l’acronimo di Environmental Social e Governance, ovvero ambientale, sociale e di governo. Nell’ottica di raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica stabiliti dall’Unione Europea con il Green Deal e poi con la strategia Farm to Fork, che tocca proprio la produzione primaria, alle aziende agricole sempre più sarà chiesto di comunicare al mercato e ai cosiddetti stakeholder, investitori e banche comprese, informazioni documentate sulle performance in fatto di impatti e rischi relativi all’ambiente, sulle ricadute sociali della loro attività e relative alla gestione dell’azienda, sempre con riferimento ai criteri Esg.
Sebbene fino ad ora le aziende agricole non siano state coinvolte nella necessità di quantificare i loro impatti con documentazione scritta, nel giro di qualche anno anche le piccole e medie aziende si troveranno a fare i conti con i criteri Esg. Oggi le imprese soggette ad obbligo di rendicontazione di sostenibilità sono di grandi dimensioni, perlopiù quotate, ma con la Direttiva Ue nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd), che mira proprio a migliorare la trasparenza attraverso obblighi di reporting, sempre più aziende, negli anni, saranno coinvolte nella rendicontazione Esg.
Tutta la filiera agricola sarà coinvolta. Chiunque converga verso una cooperativa, un consorzio o verso la grande distribuzione si troverà a fare i conti con i criteri Esg perché saranno i committenti della piccola e media azienda agricola a chiedere di fornire dati Esg. Per chiarirne gli aspetti e le implicazioni dirette nelle aziende agricole, si è svolta al PalaBanca Eventi intitolato a Corrado Sforza Fogliani un incontro dedicato ai “I criteri Esg in agricoltura”.
Dopo i saluti del vicedirettore Pietro Boselli (presente il direttore generale Angelo Antoniazzi), Luca Bertolini, coordinatore del settore agricolo della Banca di Piacenza, ha sottolineato la necessità di iniziare a trattare in anticipo dei criteri Esg «per essere tutti pronti quando saranno un obbligo per tutte le aziende. L’agricoltore collabora o comunque lavora in una filiera e quindi conferisce il prodotto che poi verrà consumato o trasformato, nel momento in cui viene trasformato, la gran parte delle aziende di trasformazione ricadono in quelle che hanno un obbligo di rendicontazione, di bilancio di sostenibilità e tutto quanto fa parte del “mondo di Esg”. A questo punto viene da sé che prima o poi qualcosa a cascata avverrà anche nel basso della filiera».
Anche la Banca di Piacenza si sta strutturando con l’introduzione di questi criteri, sia dal punto di vista del merito creditizio sia anche dal punto di vista dell’offerta commerciale, per cui un domani dovremmo misurarci anche con questi criteri e sarebbe opportuno che non fossero considerati come un’ennesima incombenza burocratica, ma che venisse interpretata come un’opportunità.
Attraverso questa iniziativa, dunque, la Banca di Piacenza mira a dimostrare che l’integrazione dei principi Esg nell’agricoltura rappresenta «un’opportunità per costruire un sistema alimentare più sostenibile, equo e resistente. Investire in pratiche agricole responsabili significa proiettarsi verso il futuro, trovando un equilibrio tra produttività e responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle comunità».
Dopo la dettagliata ed esaustiva relazione del professore Stefano Amaducci, ordinario alla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che ha appunto illustrato le caratteristiche dei criteri Esg e le implicazioni per le aziende (implementare le pratiche di carbon farming ed agrivoltaico), si è svolta una tavola rotonda con la partecipazione del vicedirettore di Coldiretti Piacenza Luca Piacenza, di Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza, Fabio Girometta, Presidente di Cia Piacenza, e Marco Crotti, Presidente di Terrepadane.
«Farm tho Fork e green sono programma irrealizzabili – ha detto Luca Piacenza – in modo così restrittivo come li vorrebbe la Ue; quando il mondo si è fermato per il Covid, l’agricoltura non lo ha fatto, ed ha garantito a tutti gli approvvigionamenti alimentari; il sistema agricolo ha già ridotto drasticamente le emissioni ed è giusto riconoscere tutto ciò che già ha fatto, compreso il rispetto dell’eticità delle produzioni, non certo ottemperato da altri paesi che poi sono presenti sui mercati; per loro sarebbero opportuni i dazi. E poi- ha concluso Piacenza- deve proseguire la lotta agli sprechi alimentari, puntare sempre più all’educazione alimentare e non confondere il consumatore con troppi marchi».
«Un’economia “adulterata” sul benessere animale ed una “sbornia” per l’elettrico», non usa mezzi termini Filippo Gasparini per commentare le eccessive norme europee: «il rispetto del lavoro e per l’ambiente ci sono già, così le specifiche norme, il benessere animale non ha determinato nulla di nuovo, perché gli allevatori tutelano al massimo la salute ed il benessere dei loro animali, ovvero ciò che produce il loro reddito ed i mercati internazionali non si curano di ciò che vuole l’Europa. Noi siamo contrari alle imposizioni, perché ciò che è obbligatorio non fa il bene delle aziende che sono sovente demonizzate. Bisogna usare ragionevolezza al posto della sostenibilità».
«Da anni – ha rimarcato Fabio Girometta – facciamo sostenibilità, ma chi opera in montagna non più certo contare sulla sostenibilità economica, essenziale affinché un’azienda possa sopravvivere e quindi questi territori si spopolano, mentre mantenere l’agricoltura e l’allevamento sarebbe indispensabile per la loro tutela, ma questo non viene riconosciuto».
«Ciò che facciamo – ha detto Marco Crotti – è già futuro, da anni abbiamo implementato la fertirrigazione per le nostre colture di pregio, i concimi liquidi, l’utilizzo del Quaderno di Campagna, le macchine con controllo da remoto e le lavorazioni in base alla tipologia dei terreni; da tempo abbiamo puntato su contratti di filiera con prestigiose aziende alimentari, ma l’innovazione va pagata e la sostenibilità deve essere soprattutto economica, ma sul mercato mondiale le differenze non ci sono».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-11-09 13:36:29 da
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