Fine Vita, il punto sulla discussione nelle Regioni italiane

Fine Vita, il punto sulla discussione nelle Regioni italiane



Fine Vita, il punto sulla discussione nelle Regioni italiane

In Italia non esiste ancora una legge a livello nazionale

In Italia non c’è una legge nazionale per il Fine Vita. La Corte Costituzionale, nel luglio scorso, con la sentenza numero 135, ha ribadito quali siano i requisiti per accedere al suicidio assistito, stabiliti dalla sentenza n.242 del 2019, compresa la dipendenza del paziente da trattamenti di sostegno vitale, il cui significato deve però essere correttamente interpretato in conformità alla ratio sottostante a quella sentenza. I requisiti necessari sono: irreversibilità della patologia, presenza di sofferenze fisiche o psicologiche, che il paziente reputa intollerabili, dipendenza del paziente da trattamenti di sostegno vitale, capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli – devono essere accertati dal servizio sanitario nazionale, con le modalità procedurali stabilite in quella sentenza. Per garantire tempi certi per la procedura di verifica e attuazione previsti dalla Corte costituzionale può bastare una legge regionale. L’Associazione Luca Coscioni è promotrice di una proposta di legge a iniziativa popolare ‘Liberi subito. Liberi fino alla fine’. Da Nord a Sud dell’Italia, di seguito il punto nelle Regioni. La Toscana è stata la prima a dotarsi di una legge in materia di Fine Vita.

PIEMONTE

La proposta di legge di iniziativa popolare è stata depositata dopo aver raccolto 11nila firme sulle 8mila necessarie. In aula, il 22 marzo 2024, la maggioranza in Consiglio regionale ha posto la questione pregiudiziale di costituzionalità sulla legge, arenando la discussione.

VALLE D’AOSTA

Nel febbraio di un anno fa, due consigliere regionali di opposizione Erika Guichardaz e Chiara Minelli, hanno depositato il testo della proposta di legge. Nel luglio dello stesso anno sono iniziate le audizioni di esperti nelle Commissioni consiliari competenti.

VENETO

Prima Regione italiana a discutere la legge, nel 2024, ha visto prevalere i contrari nel momento della votazione. Sarebbero serviti 26 ‘Sì’, la legge ne ha ottenuti 25.

FRIULI VENEZIA GIULIA

La proposta di legge è stata depositata, nel’agosto del 2023, con 8mila firme sulle 5mila necessarie. Nonostante uno stop da parte della Commissione consiliare competente, il testo è arrivato in aula, dove, però, il Consiglio regionale ha votato per la pregiudiziale di costituzionalità bloccando l’iter della discussione.

LIGURIA

La proposta di legge regionale, depositata nel luglio 2024, non è ancora approdata in Aula. In seguito alle dimissioni dell’allora presidente di Regione, Giovanni Toti, è necessario che si proceda a un nuovo deposito.

LOMBARDIA

A gennaio 2024 sono state depositate 8.000 sottoscrizioni della proposta di legge di iniziativa popolare sulle 5.000 necessarie. Nonostante la decisione dell’Ufficio di Presidenza che ha ritenuto ammissibile la proposta, nel novembre scorso, il Consiglio Regionale ha votato la questione pregiudiziale di costituzionalità.

EMILIA ROMAGNA

La proposta popolare è stata depositata a luglio 2023 con 7.300 firme sulle 5mila necessarie. La Giunta Bonaccini ha emesso delle linee di indirizzo per le Asl che comunque non riescono a garantire tempi certi per chi intende fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita. A seguito di un ricorso promosso da Forza Italia, il Tar si dovrà esprimere sulla delibera di Giunta.

UMBRIA

La proposta di legge dovrà essere nuovamente depositata dopo le elezioni regionali del novembre 2024. 

SARDEGNA

La proposta di legge è stata depositata è stata ripresentata nel novembre 2024, dopo le elezioni del marzo precedente. Il testo è stato sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza

ABRUZZO

È stata la prima Regione italiana in cui è stata depositata la proposta di legge dell’Associazione Coscioni, nel mese di giugno 2023. Le audizioni degli esperti sono invece iniziate a giugno 2024.

MARCHE

A depositare la proposta di legge è stato Maurizio Mangialardi, consigliere regionale del Pd. La discussione, dopo essere stata incardinata in aula, si è arenata.

LAZIO

I consiglieri regionali Marotta di Avs e Tidei di Iv hanno sottoscritto la proposta di legge della Coscioni. Ad oggi però la discussione non è ancora stata calendarizzata.

CAMPANIA

I consiglieri regionali Luigi Abbate e Maria Muscarà hanno depositato la proposta di legge nel marzo 2024. La Commissione consiliare competente ha deciso di costituire un tavolo tecnico di approfondimento. Ad oggi non risultano aggiornamenti sull’iter.

BASILICATA

Una prima proposta di legge era stata presentata tramite l’iniziativa di 9 Comuni, ma il Consiglio regionale non ha mai avviato una discussione. Con le elezioni del 2024, la proposta dovrà essere depositata ex novo.

PUGLIA

La Giunta ha approvato, nel gennaio 2023, una delibera in materia di fine vita. In quanto provvedimento del presidente regionale, potrà essere ‘ritirato’ o modificato dal prossimo governatore, senza passaggi consiliari, e inoltre il testo non fissa il termine di 20 giorni per completare le procedure per accedere al suicidio assistito. A maggio 2024, il Consiglio metropolitano di Bari ha votato una delibera per trasmettere in Consiglio regionale la proposta di legge ‘Liberi subito’.

CALABRIA

Il Pd ha depositato una proposta di legge sul fine vita, limitata, però, ai soli malati terminali. La discussione è stata incardinata nel febbraio dello scorso anno.

SICILIA, TRENTINO ALTO-ADIGE, MOLISE

La proposta di legge non è ancora stata depositata.

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2025-02-11 19:43:16 da LaPresse


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