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Sta già pensando al suo prossimo progetto cinematografico ma intanto si gode il successo e la retrospettiva che la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro gli sta dedicando.
Il regista Gianni Amelio il cui Lamerica chiuderà la 61esima edizione domani sera in piazza dopo le premiazioni, ha risposto alle domande dei giornalisti parlando del suo lavoro ma anche del cinema e dei registi preferiti.
Già una nomination all’Oscar nel 1991 con Porte Aperte, premio speciale della Giuria a Cannes per “Il ladro di Bambini” e Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1998 con “Così ridevano” che considera il suo film migliore, per Gianni Amelio fondamentale è nella sua cinematografia il padre putativo considerato come guida come il mentore Lorenzo ne “La tenerezza” o il professore ne “Il primo uomo”.
“Io ho coniugato tutta la mia filmografia su questo tema del padre in tutte le sue forme. Questo perché nella mia vita non ho mai veramente conosciuto mio padre che è partito dall’Italia quando avevo solo un anno e mezzo e poi incontrato molto più tardi. Siamo stati incapaci di comunicare e quando è morto sentivo che anche una parte di me lo era. La scomparsa di mio padre è stato uno dei giorni più cupi che ho vissuto”.
Guardando al futuro Gianni Amelio si dice disponibile anche ad una regia per una serie televisiva dal momento che ha già lavorato in passato per la tv e “I ragazzi di via Panisperna” del 1988 è anche considerato una miniserie per la sua durata. “E’ molto difficile oggi entrare nel mondo della serialità. Mi sono proposto in questo senso alle mie condizioni ma non c’è mai stato un accordo sulle storie da raccontare perché vedete, il mercato di riferimento mondiale è quello americano e per loro una storia italiana se non contiene la mafia, l’alba o i tramonti non è presa in considerazione. Comunque io non ho prevenzioni e sarei ben contento di dirigere una serie televisiva”.
Di sicuro però ha già un nuovo progetto in mente (ma è presto per parlarne) interessante però il fatto che nel futuro è interessato ad esplorare l’universo femminile il quale “Fino ad ora nei miei film è stato subalterno, ho parlato molto di più dei personaggi maschili. Tuttavia nel mio ultimo film (Campo di Battagli ndr.) ho molto creduto nel personaggio di Anna, vero personaggio vincente della vicenda”.
Tra le passioni cinefile di Gianni Amelio ha adorato il film testamento di Francis Ford Coppola Megalopolis film che considera veramente divisivo e pieno di azzardo, oppure Orizzonti di Gloria di Stanley Kubrik e cita anche Billy Wilder. mentre tra le serie tv ha adorato Six Feet Under che considera la più bella serie americana.
www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2025-06-21 10:53:39 da
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