Grosseto scende in piazza contro le guerre

Grosseto scende in piazza contro le guerre


GROSSETO. «L’orologio dell’apocalisse, lasciatoci da Albert Einstein e altri grandi scienziati, segna meno di 89 secondi alla mezzanotte, all’ora zero», così iniziano i rappresentanti del Coordinamento per la pace di Grosseto per presentare la loro manifestazione. L’evento è in il 15 marzo alle 15.45 in piazza Fratelli Rosselli a Grosseto. Il corteo si sposta verso via Mazzini e si fermano in piazza Dante, dove ci sono gli interventi conclusivi. 

«I venti di guerra, che soffiano su tutto il pianeta dall’Ucraina al Medio oriente, in oltre 50 conflitti locali, aumentano i rischi di una deflagrazione mondiale con il pericolo di una guerra atomica – dicono dal coordinamento – È tempo che la gente comune, le lavoratrici e i lavoratori, le cittadine e i cittadini, quelli che lottano per garantire per sé e le proprie famiglie una vita degna di essere vissuta, prendano la parola in difesa della pace contro tutte le guerre».

«Noi rimaniamo fedeli ai valori del manifesto di Ventotene, quello dei padri ispiratori dell’Europa unita, indipendente, democratica, antifascista, neutrale tra i blocchi autocratici, con un esercito unico per la difesa dei confini e con una politica di disarmo internazionale – concludono – Per questo chiamiamo a raccolta cittadine e cittadini per manifestare in piazza. Ognuno porti pure le proprie bandiere, gli striscioni, i cartelli con le proprie idee perché i colori della pace contro tutte le guerre sono quelli dell’arcobaleno».

Le guerre portano distruzioni e morti inutili e il rischio che si corre, secondo il  coordinamento, è quello che l’Ucraina possa essere smembrata e rapinata delle proprie risorse naturali (le famose terre rare).

«Nessuno si sente più al sicuro e le istituzioni internazionali uscite dalla seconda guerra mondiale a tutela della pace e degli equilibri planetari, a cominciare dall’Onu, contano molto poco – dicono dall’organizzazione – Il rischio è elevato anche per la debole tregua a Gaza: il progetto di Donald Trump potrebbe portare alla deportazione di 2 milioni e mezzo di palestinesi per far posto a una riviera per ricchi».

«L’Unione europea poteva giocare un ruolo di mediazione nella contesa, invece si è schierata da una parte e oggi ubbidisce alle imposizioni per la pace di Trump di riarmarsi. Stanzia 800miliardi di euro per un colossale quanto inutile piano di riarmo – Proseguono – Inutile perché anche secondo i generali ci vorranno almeno 20 anni per raggiungere un livello accettabile di deterrenza rispetto alla Russia. È facile prevedere che quei soldi saranno sottratti alle spese per l’istruzione, la salute e previdenza. In assenza di un esercito europeo unico quei soldi verranno sperperati per allargare la spesa di 28 eserciti nazionali inefficienti che non riescono neppure a parlare tra di loro».

La guerra in Ucraina ha causato 600mila morti per entrambe le parti. «Le grandi potenze autocratiche, USA, Russia e Cina, si stanno spartendo il pianeta con una tipica logica predatoria di stampo imperialista – concludono – La prima a farne le spese è l’Ucraina spinta a una guerra inutile e che non poteva essere vinta fin dall’inizio. Il negoziato sotto l’egida delle istituzioni internazionali poteva risolvere il contenzioso senza spargimento di sangue».

 


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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-03-13 17:31:54 da MaremmaOggi


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