Il calvario di Celadon e quel raggio di luce che per 831 giorni fu la sua speranza


CATANZARO «I covi erano coperti da foglie o sacchi di filo o di paglia, però qualche raggio filtrava ed era quello che mi faceva capire che era nato un nuovo giorno. Se non ricordo male, quando sono stato liberato sapevo perfettamente che era il 5 maggio del 1990, perché ogni volta che dal sacco filtrava un nuovo raggio di luce, io contavo un giorno in più. Sono andato avanti così per 831 giorni». Così Carlo Celadon, intervistato a “Storie di Sera” su Rai1, ha raccontato – «per l’ultima volta» – il suo sequestro, il più lungo nella storia dei rapimenti: 831 giorni, dal 25 gennaio al 5 maggio 1990, prelevato ad Arzignano nel Vicentino e nascosto dalla ‘ndrangheta in 7 covi nel cuore impenetrabile dell’Aspromonte. All’epoca Celadon aveva 18 anni: quando dopo oltre 2 anni venne rilasciato, dopo…

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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2023-10-31 21:30:13 da Redazione Corriere


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