È iniziata a Imperia davanti al Collegio del tribunale civile composto dai giudici Silvana Oronzo, Alessandro Cento e Fabio Favalli l’udienza per decidere sull’inelleggibilità e inconferibilità del sindaco Claudio Scajola. Il ricorso è stato presentato dai consiglieri di opposizione Ivan Bracco, Lucio Sardi e Luciano Zarbano.
Le memorie difensive sono state presentate dal legale del Comune Pietro Picciocchi, vicesindaco di Genova. “Come commissario ad Acta dell’Ato idrico il dott. Scajola, non controlla il Comune, né è controllato dal Comune, ma esercita competenze diverse da quelle del Comune”, è uno dei passaggi col quale Picciocchi, già difensore del primo cittadino della Superba Marco Bucci in un procedimento analogo di fronte, però, al Tar cerca di smontare la tesi dell’ “inelleggibilità” e “inconferibilità” del sindaco Claudio Scajola.
“Tanto è vero -prosegue Picciocchi – che gli stessi ricorrenti osservano che agli ATO ‘è trasferito l’esercizio delle competenze dei Comuni stessi in materia di gestione delle risorse idriche’. Ebbene, il trasferimento di competenze, determinando una ripartizione della sfera di operatività delle Amministrazioni interessate, esclude, già di per sé, la configurabilità di un rapporto di controllo o dipendenza tra le stesse”.
Picciocchi, inoltre, avanza motivazioni di diritto e sottolinea: “Il ricorso si appalesa, dunque, del tutto inammissibile, improcedibile e, comunque, infondato. “L’inammissibilità del ricorso avversario in quanto promosso (esclusivamente) nei confronti del Comune di Imperia, anziché avvero il candidato della cui ineleggibilità si tratta, unico legittimo contraddittore”.
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