«Le pendenze sono in riduzione, mentre si accorcia la durata delle …

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«Le pendenze sono in riduzione, mentre si accorcia la durata delle …

ANCONA – Riduzione di pendenze civili e penali e conseguentemente anche della durata media dei procedimenti nel distretto giudiziario delle Marche. Lo evidenziano i dati diffusi nell’ambito della cerimonia di apertura alla Mole Vanvitelliana di Ancona, dell’Anno giudiziario nelle Marche, aperto dalla relazione del presidente della Corte d’appello di Ancona Luigi Catelli e seguita dagli altri interventi, tra i quali quello del procuratore generale della Repubblica Roberto Rossi. Presenti alla cerimonia autorità civili e militari tra le quali il prefetto di Ancona Maurizio Valiante, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il presidente del Consiglio regionale Dino Latini.

Alcuni dei dati emersi: nel settore civile le cause pendenti alla fine dell’anno considerato risultano il 25% in meno di quelle iniziali passando da da 3.442 a 2.506 giudizi, in linea con il precedente trend: la relazione parla di «complessiva riduzione delle pendenze e dell’accorciamento della durata media delle cause». Un quadro, sottolinea Catelli «estremamente soddisfacente perché perfettamente in linea con il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr». Resta il dato negativo dell’arretrato patologico: le cause ultra-biennali, seppure in diminuzione, si attestano a 840 al 30 giugno 2024 e rappresentano quasi il 34,2% delle pendenze finali nel periodo. Altro neo è quello delle cause per equa riparazione, cioè derivante dall’irragionevole durata dei processi, per il quale sono pervenute 719 nuovi procedimenti rispetto ai 770 del periodo precedente. L’importo delle condanne è diminuito, ma resta sempre rilevante: 3.503.462,85 milioni di euro rispetto ai precedenti 4.571,334, milioni di euro. I pagamenti effettuati per cause di questo genere sono stati nel periodo pari a 3.703.224,55. Sul fronte penale si registra una diminuzione del 16% delle nuove iscrizioni e del 32% delle pendenze finali, 2.441, grazie anche ad un +5% delle definizioni. Il presidente della Corte ha parlato di un risultato «oltremodo positivo» così come sono definiti «soddisfacenti» i risultati in termini di disposition time, che rapporta le pendenze con i processi definiti dando indicazione sulla durata media dei tempi di definizione. A tal proposito nel primo semestre 2024 il disposition time si è attestato a 280, a fronte dei 371 del periodo precedente. Positivo anche il dato dei procedimenti penali chiusi con dichiarazione di prescrizione: si attesta ora al 13,6%, vale a dire 409 procedimenti su 3.014, a fronte del precedente 20,6%.

Torna poi il sovraffollamento in alcune delle carceri marchigiane con 913 detenuti presenti a fronte di 837 posti di capienza. Nell’ultimo anno considerato le statistiche danno inoltre conto di 344 atti di autolesionismo, compreso un suicidio e tentati suicidi, rispetto ai 225 (, cioè +48%, del periodo precedente e concentrati negli istituti di Ancona Montacuto con 230 e Pesaro Villa Fastiggi con 80. Non si sono registrate risse, mentre le aggressioni sono in aumento con 88, un +7, in massima parte avvenute tutti tra Montacuto e Pesaro. Per quanto riguarda il già accennato sovraffollamento, il picco si registra a Villa Fastiggi di Pesaro dove sono ospiti 237 detenuti a fronte di 153 posti, dunque +54,9% di presenze rispetto alla capienza, seguita da Montacuto con 327 presenti rispetto ai 256 posti disponibili, pari a un +27,7%. Seguono Ascoli Piceno (118 detenuti, 103 posti; +14,5%) e Fermo (48 detenuti, 43 posti; +11%). Nei sei istituti carcerati marchigiani attivi ci sono 282 detenuti di origine straniera (30,8% del totale), 144 alle prese con problematiche psichiatriche e 177 tossicodipendenti. In 26 scontano l’ergastolo e sono principalmente ristretti nell’istituto di Fossombrone. Nessuno è sottoposto al regime di 41 bis, mentre 207 sono sottoposti a regime di alta sicurezza (22,6%). Per quanto riguarda le misure alternative al carcere, secondo le statistiche giudiziarie, le istanze per la concessione sono calate da 4.547 a 4.107 (-10% circa) mentre sono state concesse 1.021 misure alternative in diminuzione rispetto alle 1.236 dello scorso anno. Le misure sono state revocate in 96 casi tra cui 30 affidamenti ordinari, 15 terapeutici, 42 detenzioni domiciliari, 9 semilibertà.

Da notare infine che, come annunciato, diversi magistrati hanno abbandonato l’aula quando ha iniziato a parlare il delegato del ministero, in segno di protesta contro la riforma della giustizia voluta dal ministro Nordio.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-01-25 18:58:02 da


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