Le sentinelle di Foggia contro la violenza sulle donne: da un incubo a una nuova vita, ecco la testimonianza di rinascita di Viola


Per anni Viola (nome di fantasia) ha vissuto nell’ombra. Ogni giorno era scandito dalla paura, ogni notte dal silenzio carico di dolore. Le violenze fisiche e psicologiche inflitte dal marito erano diventate la sua quotidianità, una prigione senza sbarre che la stava consumando. Ma un giorno, tutto è cambiato. È stata la sua dottoressa, durante una visita di routine, a notare i lividi e a leggere nei suoi occhi la richiesta di aiuto che Viola non riusciva più a esprimere a parole. Quella professionista ha saputo ascoltarla, crederle, guidarla. Da lì è cominciato il percorso di liberazione: la denuncia, l’accoglienza in una rete protetta, l’inizio di una nuova esistenza. Oggi Viola ha una casa sicura, un lavoro, e presto sposerà il suo nuovo compagno, un uomo che l’ha aiutata a riscoprire l’amore come rispetto e cura. Vi riportiamo qui grazie ai microfoni di Gazzetta Tv la storia forte e potente di questa “sopravvissuta”.

La sua è una delle tante storie che danno senso al lavoro instancabile delle sentinelle contro la violenza sulle donne, un sistema di protezione che parte proprio dal territorio e che ha un cuore pulsante in Viola Dauna, progetto pilota nato in Capitanata. Qui, istituzioni, professionisti della salute, centri antiviolenza, forze dell’ordine e volontari lavorano insieme per intercettare i segnali spesso impercettibili delle violenze domestiche.

La sua storia è solo una delle tante che testimoniano l’efficacia del progetto Viola Dauna, un’iniziativa nata a Foggia con l’obiettivo di contrastare la violenza di genere attraverso un approccio integrato e territoriale.

Fondata nel 2013, Viola Dauna è un’organizzazione di volontariato che ha sviluppato un modello innovativo di prevenzione e intervento. Il progetto si basa sulla formazione di “sentinelle” – medici di base, farmacisti, ginecologi, infermieri, operatori dei servizi sociali: persone comuni con una formazione straordinaria, capaci di cogliere i dettagli che possono salvare una vita e  capaci di riconoscere i segnali di violenza e offrire supporto immediato. Accanto a loro, le advocacy legali, gli psicologi e i centri di accoglienza come quelli della rete antiviolenza, diventano un presidio di protezione per chi decide di spezzare il silenzio. Queste figure sono supportate da una piattaforma digitale avanzata, che consente la raccolta e l’analisi dei dati in tempo reale, facilitando l’intervento tempestivo. 

Un altro pilastro dell’iniziativa è il progetto E.D.VI.GE. (Educare alle Differenze per prevenire la VIolenza di GEnere), che coinvolge le scuole secondarie di secondo grado della provincia di Foggia. Attraverso incontri interattivi, gli studenti sono sensibilizzati sui temi della violenza di genere, della parità e del rispetto reciproco. Il progetto ha ricevuto il patrocinio di istituzioni locali e regionali, tra cui l’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Foggia e la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Regionale. 

Inoltre, Viola Dauna ha sviluppato un’applicazione mobile che fornisce informazioni aggiornate su centri antiviolenza, sportelli di ascolto e servizi di supporto, permettendo alle donne e ai minori vittime di violenza di accedere facilmente alle risorse disponibili sul territorio.  Il successo di questa associazione è testimoniato anche dal rinnovo del protocollo d’intesa interistituzionale, firmato da enti locali, forze dell’ordine e associazioni, che rafforza la rete di supporto e collaborazione nella lotta contro la violenza di genere.

Oggi, grazie a queste iniziative, storie come quella di Viola possono trasformarsi da incubi in racconti di speranza e rinascita. La rete di Viola Dauna continua a crescere, offrendo supporto, formazione e strumenti concreti per contrastare la violenza e promuovere una cultura del rispetto e della parità.

Denunciare resta difficile, doloroso, spesso pericoloso. Ma sapere che ci sono occhi attenti e cuori pronti ad accogliere fa la differenza. Le sentinelle non salvano solo donne: salvano future generazioni dalla normalizzazione della violenza. E restituiscono al mondo storie come quella di Viola, che non è solo un simbolo di sopravvivenza, ma di rinascita.

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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2025-06-07 17:10:32 da Graziana Capurso


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