ANCONA – Lei non ha mai voluto fare denuncia. Diceva che era l’alcol a trasformare il marito. Quando beveva lui perdeva il controllo e in casa si litigava, per un nonnulla. Tre anni li ha passati a subire insulti, percosse e minacce. «Te la farò pagare, se mi denunci ti ammazzo». Questo il tenore degli avvertimenti che un 49enne, originario del Molise ma residente in città, avrebbe indirizzato alla moglie. Dal 31 dicembre del 2020 fino al 2023 sono stati diversi gli episodi di violenza e sopraffazione subiti dalla vittima. La sera dell’ultimo dell’anno di tre anni fa la moglie l’ha passata in pronto soccorso. Tra la coppia c’era stato un litigio in casa, per futili motivi. Lui aveva bevuto troppo e la donna glielo aveva fatto presente. Con forza l’avrebbe spinta sul letto della camera, ferendola. Contusioni multiple, soprattutto alla testa e alla schiena, le erano state riscontrate in ospedale con una prognosi di 15 giorni. Tornata a casa si era rifiutata di dormire in camera con il marito che l’avrebbe minacciata così: «Te la farò vedere io». A marzo dello scorso anno ci sarebbe stata un’altra accesa lite, scoppiata sempre per l’ubriachezza dell’imputato. In quella occasione avrebbe detto alla moglie «ti uccido».
A marzo di questo anno ancora un episodio di violenza. Lui era sbronzo ed era piombato addosso alla moglie per baciarla ma era stato respinto. La donna si era dovuta chiudere a chiave in camera da letto e il marito avrebbe preso la porta a calci per sfondarla. Dopo un mese un altro fatto grave. La coppia aveva litigato perché lui beveva. L’imputato era uscito a cercare la moglie che si era allontanata di casa. L’avrebbe rincorsa urlandole e quando lei gli aveva detto che lo avrebbe denunciato lui le aveva risposto: «Se chiami la polizia io ti ammazzo». Dopo l’ennesimo intervento è stata la polizia a denunciare il 49enne per maltrattamenti in famiglia. Con la stessa accusa la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per l’imputato, difeso dall’avvocato Alessia Bartolini, e in abbreviato è stato condannato dalla giudice Francesca De Palma ad un anno e quatto mesi di reclusione. La moglie non si è costituita parte civile ma era rappresentata, solo come persona offesa, dall’avvocato Alessandro Calogiuri. Il 49enne ha l’allontanamento dalla casa familiare.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2023-11-20 21:27:57 da
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