Claudia Ferrari, sindaco di Sarmato e consigliera provinciale uscente, non è stata rieletta nell’ente di via Garibaldi, pur essendo nel centrosinistra la candidata che ha raccolto più preferenze personali. Il meccanismo del voto ponderato l’ha esclusa dai primi cinque posti. La stessa Ferrari ha inviato alla redazione una sua riflessione sul mandato biennale concluso nelle scorse ore.
«Quelli in Provincia sono stati anni intensi e molto formativi. Da quando a ottobre 2022 la presidente Monica Patelli mi ha assegnato le deleghe alle pari opportunità, politiche giovanili e programmazione territoriale ho iniziato a lavorare in stretta collaborazione con gli uffici, trovando una sinergia e un’attenzione per cui non ringrazierò mai abbastanza. Da Monica ho sempre avuto massima fiducia nell’esercizio delle mie deleghe: ha accolto con attenzione e curiosità tutte le iniziative che ho voluto mettere in campo, anche rivoluzionando un po’ le consuetudini, specialmente per quanto riguarda le attività sulla tematica della parità di genere, che ho cercato di rendere quanto più possibili concrete e utili, mettendo l’ente Provincia al centro di un percorso virtuoso con altri enti e associazioni, per realizzare progetti per le donne e le ragazze.
In questo ambito ho conosciuto tantissime realtà che non posso ora ringraziare una ad una, ma a cui va tutta la mia stima per l’impegno profuso verso la tutela delle donne. Ringrazio in particolar modo le assessore Groppelli e Corvi per la collaborazione fattiva per rendere quanto più possibile complementari e sinergiche le azioni di Provincia e Comune capoluogo: penso che abbiamo fatto passi avanti e seminato un terreno che darà buoni frutti.
Sulla pianificazione territoriale negli scorsi due anni è stato fatto un lavoro continuo, complesso e molto strutturato, portato avanti dagli uffici con estrema competenza, guidati dal Direttore Vittorio Silva. La redazione del Piano Territoriale di Area Vasta (Ptav) era una questione tecnica ma anche politica, naturalmente: il dialogo e il confronto con i colleghi e le colleghe di Consiglio Provinciale ma anche e soprattutto con i Comuni della Provincia sono stati alla base di un percorso in cui l’ascolto ha avuto un’importanza fondamentale. Piacenza è la prima provincia della Regione ad aver approvato il Ptav, che è uno strumento concreto fondamentale per la programmazione urbanistica dei prossimi anni, anche per i comuni più piccoli, con cui non è mai mancato un filo diretto. Sono stati proprio principalmente loro, i consiglieri, le consigliere, i sindaci e le sindache dei comuni più piccoli del nostro territorio provinciale a votarmi, domenica scorsa. Sono stata la più votata della lista Piacenza Unita: un risultato che non è bastato per entrare a far parte del Consiglio Provinciale, visto che la legge Delrio impone un voto ponderato, in cui cioè l’espressione dei territori in cui ci sono meno abitanti, magari proprio quelli più marginali, conta molto meno di quella dei grandi centri. Per fare un esempio, un voto del Comune di Sarmato conta 49 punti, un voto del Comune di Piacenza conta 1060 punti. Mi ha commossa che tante persone si siano mosse e abbiano fatto anche diversi chilometri per raggiungere la città e scrivere il mio nome sulla scheda domenica scorsa, perché significa che si è creato un rapporto di fiducia basato sulla concretezza. Mi aspettavo di non essere eletta: avevo fatto i conti e avevo capito che avevo il sostegno di pochissimi “voti pensanti”; non avevo invece immaginato che sarei stata la più votata in termini reali, nella lista di cui facevo parte. Sicuramente pesano diversi fattori: non ho la tessera di partito, come mi è stato più volte rimarcato, non appartengo a questa o quell’altra corrente; non ho impiegato molto tempo a fare campagna elettorale, perché le questioni che abbiamo sul tavolo al Comune di Sarmato hanno per me l’assoluta priorità, ed evidentemente non ho nemmeno tanto talento per le chiacchiere, che invece sembrano contare moltissimo.
Ho perso, ma ho vinto: ringrazio tantissimo tutte le persone che mi hanno votata perché so che l’hanno fatto con convinzione rispetto al mio approccio, al mio modo di fare politica, fuori dagli schemi e dalle classiche dinamiche ma davvero dentro alle questioni, una per volta, con metodo e passione. Un altro modo di fare politica che c’è, esiste già, è possibile e tutti i piccoli comuni lo sanno bene, perché non hanno tempo da perdere nelle questioni di partito e gli amministratori mettono tutta l’energia nel fare, non nel parlarsi addosso. Un augurio di buon lavoro a tutte e tutti gli eletti: quella della Provincia è una realtà estremamente importante per tutti i Comuni, specialmente proprio i più piccoli, e con volontà c’è la possibilità di fare bene e di essere davvero d’aiuto».
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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-10-01 21:16:25 da
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