L’autovelox installato da oltre un anno sull’Aurelia Bis, all’altezza di Valle Armea a Sanremo, ha provocato una lunga serie di polemiche e discussioni ed è stato etichettato da molti come un modo di ‘fare cassa’ da parte della Pubblica Amministrazione.
Dopo le proteste verbali e sui social, ora la lamentela si sposta a ridosso del sistema di rilevamento della velocità. Nelle ultime ore, infatti, è comparsa su una parete della galleria che lo precede (in direzione Sanremo a circa 50 metri dall’uscita) la scritta ‘Velox’ con il disegno di un teschio.
Impossibile, ovviamente, capire da chi arrivi la protesta e molto difficile che le telecamere presenti sulla strada di cornice, possano aver ripreso i colpevoli. Nel periodo di installazione dell’impianto sono state centinaia le multe elevate, senza dimenticare in alcuni casi anche la riduzione dei punti sulle patenti e le stesse ritirate.
Molte le discussioni anche nei Consigli comunali della zona e in quello provinciale. Gli automobilisti, ma anche i politici, hanno sempre evidenziato come sia corretta l’implementazione di velox o, comunque, di sistemi di rilevazione della velocità ma, su una strada come l’Aurelia Bis dove il limite di 90 Km/h sarebbe il minimo sindacale, installarlo in un tratto dove è stato ridotto a 70, sembra obiettivamente una esagerazione.
Il tutto tenuto conto che, seppur osservando le normative (che dividono gli ambiti urbani ed extraurbani) il limite di 70 km/h è attivo nel tratto a due corsie per senso di marcia mentre sale a 80 in quello a una sola corsia e in una unica galleria. Assurdità di una burocrazia che, però, in molti casi come questo pesano anche sul portafogli dei meno attenti.