COSENZA Se «il pentimento è la zattera che resta dopo il naufragio» il percorso di Mattia Pulicanò, “battezzato” nel 2008 da Francesco Patitucci, dimostra come la “soluzione di fortuna” può consentire di varcare il grande abisso. Mattia Pulicanò – che nella sua precedente vita, da affiliato nella cosca Lanzino-Ruà-Patitucci – si occupava della compravendita illegale di sostanze stupefacenti – ha scelto di cambiare rotta molti anni fa, quando arrestato e condannato, decideva di collaborare con gli inquirenti, approfondendo i contorni del contesto criminale cosentino.
Nel programma di protezione Pulicanò recupera una dimensione di “normalità”, trova un lavoro, apre un’attività e si affranca definitivamente dalla condizione di suddito della ‘ndrangheta.
Collaborare? «Restituisce una…
www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2024-03-04 18:12:26 da Redazione Corriere
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