Scatta la mezzanotte e l’Umbertino si svuota: dopo l’ordinanza, la movida si sposta a nel Murattiano

Scatta la mezzanotte e l’Umbertino si svuota: dopo l’ordinanza, la movida si sposta a nel Murattiano



BARI – La movida barese sta cambiando casa. Dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza del sindaco Leccese, i cittadini trasmigrano dall’Umbertino verso altre zone dove è possibile ancora effettuare un asporto o bere all’aperto dopo un certo orario, come il quartiere murattiano, Carrassi o Poggiofranco. Con una conseguenza non da poco per i gestori della zona colpita dalla nuova misura: il crollo delle vendite. Nel secondo weekend dalla firma del provvedimento, c’è «un’aria da Germania dell’est», raccontano al Pamperi, bar e ristorante in via Abbrescia. «Le persone sono spaventate, troppi lampeggianti blu, non è proprio il massimo della città turistica. Soprattutto con gli stranieri, è difficile spiegare loro le nuove regole. E poi questa misura colpisce solo noi, con la conseguenza che la gente si sposta a Carrassi o Poggiofranco…»

«La gente non sa cosa può fare o cosa non può fare, ha paura di essere multata persino se sta fuori al locale, è grave come situazione. Chiaramente, con lo stop dell’asporto a mezzanotte, la gente sceglie altre zone dove poter stare tranquillamente fino alle due, come Murat, Picone, Poggiofranco…ovunque ci siano altri locali» racconta invece Claudio Caporusso, del cocktail bar Jump in Largo Adua. Secondo l’ordinanza, infatti, vi è il divieto di consumo nei dehors e di somministrazione per asporto di alimenti e bevande (di qualunque tipo, alcoliche e analcoliche) dalle 23.00 dalla domenica al mercoledì e dalle 24.00 dal giovedì al sabato. «Avrebbero dovuto almeno far funzionare l’asporto fino alle 2.00, sarebbe stato un ottimo compromesso – continua Caporusso -. Se va avanti così rischiamo di licenziare personale. Questa settimana ho avuto un crollo dell’80% delle vendite. La scorsa il 50%».

«Questa settimana sono fermo a un terzo dei guadagni che faccio di solito – racconta Gianfranco Signorile, proprietario dell’omonimo panificio nel cuore di Madonnella, oggi anche bistrot e lounge bar -. Stavo valutando di assumere un’altra cameriera, non lo farò più. I ragazzi che ho già sono preoccupati. Il mio aiutante ha ripreso gli studi perché non sa come va a finire qui. È una situazione molto complicata. I tavoli di confronto ci sono stati solo con una parte di noi, e poi ormai la discussione si è polarizzata tra residenti e gestori. Ci hanno tirato addosso anche la responsabilità dei cassonetti pieni. E poi, le abitudini sono cambiate: si rinuncia alla cena o al pranzo fuori e si preferisce stare in giro. E il Comune così ci crea concorrenza con una Poggiofranco, una Bari Vecchia, via Argiro, dove i residenti non si sono lamentati».

Florian Binetti, gestore dell’Arcimboldo, racconta invece: «Il finesettimana scorso è stato per noi tragico. Abbiamo avuto un crollo tra il 50 e il 60 percento dei guadagni. La cosa più folle è che l’ordinanza colpisce solo una zona, andando a distorcere la concorrenza tra esercenti. Paradossalmente una persona può acquistare in un locale, ad esempio, del Murattiano e poi spostarsi qui davanti senza alcun problema». 

Scatta la mezzanotte e l’Umbertino si svuota: dopo l’ordinanza, la movida si sposta a nel Murattiano

Non tutti accettano di parlare, anche per una questione di «complessità del problema»: da Prinz Zaum, ad esempio (dove l’ordinanza è esposta, ironicamente, in carattere gotico medievale), rimandano a un lungo comunicato scritto di loro pugno in cui si legge, tra le altre cose, che «il divieto generalizzato di consumare cibi e bevande all’aperto così come è stato concepito, rischia di colpire la socialità in quanto tale, senza educarla al rispetto di tutti e tutte, compreso chi risiede nelle aree maggiormente coinvolte, e, ancor più grave, senza individuare i reali responsabili che ogni giorno e ogni notte la sfregiano con la violenza, l’aggressività, il turpiloquio, la sopraffazione».


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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-10-26 14:50:07 da Carmen Palma


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