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ANCONA – La delegazione Marche del Wwf Italia interviene con decisione nella vicenda della pesca al mosciolo selvatico del Conero, dichiarandosi fermamente contrario alla riapertura disposta dalla Regione Marche, e chiedendone l’immediata sospensione. Lo fa attraverso il suo delegato regionale, l’Avv.ocato Tommaso Rossi, che sottolinea: «Siamo al fianco di Slow Food Italia e della Condotta Slow Food Ancona e Conero, che con grande senso di responsabilità hanno deciso la sospensione del presidio del mosciolo selvatico di Portonovo. È un segnale forte, un appello che condividiamo. Non si può continuare a pescare una risorsa che è in pericolo critico solo per inerzia o calcolo politico. Oggi servono coraggio e lungimiranza».
Il Wwf ribadisce come la situazione della gente naturale del mosciolo sia oggi gravemente compromessa, per effetto di fattori ambientali e dell’impatto antropico, e come l’apertura della pesca rischi di compromettere irrimediabilmente le possibilità di recupero di una specie simbolo della costa del Conero. «È necessario sospendere subito la pesca per il 2025, attivare misure di ristoro per i pescatori coinvolti e finalmente riaprire il percorso per l’istituzione dell’Area Marina Protetta del Conero, strumento essenziale per la tutela dell’intero ecosistema marino costiero. È un passaggio che come Wwf chiediamo da anni e che oggi appare più urgente che mai».
Nel comitato scientifico del Wwf Marche, presieduto da Rossi, siede il prof. Roberto Danovaro dell’Università politecnica delle Marche, uno dei maggiori esperti italiani di ecologia marina, che da tempo lancia l’allarme sulla crisi del mosciolo selvatico e sostiene attivamente la necessità dell’Area marina protetta del Conero. Il Wwf Marche si appella alla Regione Marche, cui invierà una lettera formale indirizzata al presidente Francesco Acquaroli, all’assessore alla Pesca Andrea Maria Antonini e alla Consulta regionale per la pesca, chiedendo la revoca della riapertura della pesca, un piano concreto di ristori per i pescatori e l’apertura di un tavolo condiviso con scienziati, ambientalisti e operatori del settore.
«La Regione ritiri subito una decisione dannosa e miope. Serve sospendere oggi per salvare domani. Non si può sacrificare una specie a causa della mancata pianificazione, da parte degli organi di governo regionale, di misure di tutela e compensazione tempestive ed adeguate. L’emergenza non può diventare la normalità. Se vogliamo salvare il mosciolo e la cultura che gli ruota attorno – conclude Rossi – dobbiamo fermarci ora. Non domani».
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-07-06 11:45:19 da
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