Unificazione delle aziende sanitarie, un fallimento


“Nel 2020 la Giunta regionale designò il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma affidandogli il mandato specifico e prioritario di realizzare, unitamente all’Azienda Usl di Parma, l’obiettivo di attuare una unificazione delle due Aziende sanitarie. Nel 2022 la Giunta regionale ha nominato la stessa persona anche commissario straordinario dell’Azienda USL col medesimo obbiettivo di portare a una razionalizzazione del sistema sanitario provinciale anche in considerazione della prospettiva di accorpamento di Strutture semplici e Strutture complesse. Negli ultimi mesi sono stati istituiti Dipartimenti interaziendali, quasi tutti amministrativi e pochissimi clinici, nuove Strutture semplici e complesse e sono stati riconosciuti compensi aggiuntivi ad alcuni direttori sanitari. Di fatto la tanto decantata unificazione non è avvenuta, anzi, sono aumentati sprechi, inefficienze e difficoltà nella presa in carico dei pazienti. Mi chiedo: nel mandato al dirigente in questione non era riportato che in caso di mancato raggiungimento dell’obbiettivo sarebbe stato rimosso? Perché Bonaccini e Donini non hanno vigilato su questo aspetto?” Se lo chiede Priamo Bocchi (Fratelli D’Italia).

“A questo aggiungo che le progressioni economiche (passaggi di fascia) di operatori sanitari e non dell’ultimo bando hanno riguardato solamente pochissimi dipendenti (per lo più infermieri): 393 su 1653 degli aventi diritto. Altre criticità riconducibili alla cattiva organizzazione della nostra sanità sono i CAU (che non stanno servendo ad alleggerire il carico del PS), l’invenzione del triage delle prestazioni ambulatoriali, le fantomatiche pre liste d’attesa (ovvero l’istituzionalizzazione del “le faremo sapere”) e le scarse soluzioni adottate per consentire ai degenti di day service-day hospital di uscire dal girone ospedaliero ed essere seguiti dalla medicina territoriale. Insomma, una gestione pessima del nostro ospedale, tutta politica, figlia di un sistema di potere consolidato che nell’assegnazione di incarichi, premialità e risorse adotta criteri discutibili e penalizza il merito e la competenza”. 

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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-02 15:01:00 da


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