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09/06/2025
– Una giornata nata per celebrare i valori dello sport giovanile si è conclusa nel peggiore dei modi allo stadio “Città di Arezzo”, durante la finale del Memorial “Mirko Poggini”, torneo dedicato alla categoria Under 12 che ha visto sfidarsi i giovani atleti di Arezzo e Vis Pesaro.
Al termine della partita, mentre si svolgevano le premiazioni, un episodio gravissimo ha scosso l’intera comunità sportiva: un genitore di un calciatore della Vis Pesaro si è introdotto nello spogliatoio riservato al direttore di gara e ha aggredito l’arbitro, provocandogli lesioni tali da rendere necessario il ricovero in pronto soccorso. Un gesto inaudito, avvenuto sotto gli occhi dei presenti e prontamente contrastato dai dirigenti della S.S. Arezzo, che hanno immediatamente prestato soccorso e facilitato l’identificazione dell’aggressore anche grazie al supporto delle immagini di videosorveglianza dell’impianto. L’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine.
«Sono allibito – ha dichiarato Paolo Bertini, Direttore del Settore Giovanile dell’Arezzo –. È inconcepibile che una manifestazione pensata per bambini di 12/13 anni, al loro primo approccio con il calcio a 11, si trasformi in una scena di violenza così assurda. A nome del Presidente Guglielmo Manzo e del Direttore Sportivo Nello Cutolo, esprimo piena solidarietà all’arbitro aggredito e alla sezione AIA di Arezzo, che oggi ha garantito qualità e correttezza in un contesto dove solitamente gli arbitraggi sono affidati ai dirigenti».
La S.S. Arezzo ha ringraziato pubblicamente anche il responsabile della Vis Pesaro per la collaborazione offerta nell’identificazione dell’autore dell’aggressione.
La condanna è unanime e netta: «Un gesto vile e inaccettabile – si legge nella nota della società – che nulla ha a che vedere con i valori dello sport, del rispetto e dell’educazione. Nessuna giustificazione è ammissibile. Nessun silenzio è tollerabile. È stato superato un limite gravissimo. Ora serve una risposta forte, collettiva e responsabile da parte di tutti per difendere ciò che il calcio giovanile rappresenta: crescita, inclusione, fair play e passione».
Un appello che deve risuonare in tutte le società sportive, tra dirigenti, allenatori, genitori e istituzioni: per proteggere i ragazzi, lo sport ha bisogno di adulti migliori.
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www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2025-06-09 12:10:01 da
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