8 Marzo: Cgil-Cisl-Uil chiedono azioni concrete contro la violenza …

ASCOLI – L’appello affinché diventi una priorità concreta per le istituzioni: «La lotta contro la violenza e la discriminazione non può più essere rimandata: è il momento di agire con misure concrete e strutturali»

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, i sindacati Cgil-Cisl-Uil di Ascoli Piceno lanciano un appello affinché la lotta contro la violenza di genere diventi una priorità concreta per le istituzioni. Secondo i sindacati, la violenza sulle donne non si limita alle aggressioni fisiche, ma si manifesta anche attraverso abusi psicologici ed economici, spesso radicati in una cultura patriarcale che perpetua discriminazioni e soprusi.

Per contrastare il fenomeno, i sindacati sollecitano misure incisive, tra cui l’introduzione di programmi di educazione sessuale e affettiva nelle scuole, maggiori investimenti nei Centri Antiviolenza (Cav) e una formazione specifica per le forze dell’ordine, così da garantire interventi più efficaci a tutela delle vittime. Inoltre, pongono l’attenzione sulla necessità di contrastare la narrazione mediatica tossica che spesso minimizza o distorce il problema.

Un esempio di discriminazione sistemica segnalato riguarda l’ambito lavorativo, dove domande come «Ha figli?» durante i colloqui possono tradursi in ostacoli all’assunzione o alla crescita professionale delle donne. Il fenomeno della violenza economica si intreccia così con le disparità di genere, limitando l’autonomia e la sicurezza delle lavoratrici.

I dati parlano chiaro: nel primo trimestre del 2024 le chiamate al numero antiviolenza 1522 sono aumentate dell’83,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma la maggior parte delle violenze resta ancora sommersa, soprattutto tra le donne in condizioni di maggiore vulnerabilità.

Per promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro, Cgil-Cisl-Uil di Ascoli Piceno auspicano l’adozione e la diffusione del “sistema della certificazione di genere”, che punta a ridurre il divario tra uomini e donne e a garantire il rispetto delle tutele previste dai contratti collettivi nazionali e locali.

«La lotta contro la violenza e la discriminazione non può più essere rimandata: è il momento di agire con misure concrete e strutturali», concludono i sindacati.

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