L’espulsione di Zion Suzuki? Per l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese “è sacrosanta”. A distanza di due giorni dalla prima sconfitta stagionale del Parma, caduto per mano di un Napoli che ha trovato i gol rimonta solo nei minuti di recupero, con i crociati per giunta in dieci dopo il rosso al portiere giapponese, non si placano le polemiche. Una partita per larghi tratti dominata dal Parma è finita in maniera inaspettata, sotto più punti di vista. A partire dal risultato (2-1 per la squadra di Conte maturato dal 92′ al 96′), per finire al portiere per l’occasione, Enrico Delprato. Fabio Pecchia aveva terminato i cambi quando Suzuki, con un’uscita avventata, ha travolto David Neres pur avendo toccato per primo il pallone a metà strada tra lui e l’ex esterno dell’Ajax.
Rosso corretto
La chiave di lettura usata da Tremolada della sezione di Monza è tutta nel gesto atletico del portiere giapponese, il cui rosso – secondo Calvarese – è corretto. “Per un motivo, mi spiego. Il portiere è fuori dai pali, già questo risuona per il direttore di gara come un campanello dall’arme. La palla è alta, c’è un momento in cui è equidistante tra Neres e e Suzuki che arriva con un salto importante a colpire il pallone con il piede. Nel momento in cui stacca da terra, sa che si prende un rischio nell’intercettare la sfera. Anche lui sa che prendere la palla prima di travolgere l’uomo non è un salva condotta. Non tutto quello che avviene dopo il momento in cui ha preso il pallone, colpendolo con il collo e lanciandolo lontano, è stato lecito. Senza nessuna volontà, va detto, ha causato un contatto. Questo tipo di condotte sono giudicate sempre come fallo. È un intervento sopra la vita, è pericoloso perché ha messo a repentaglio la salute di Neres. Va con il piede sullo stomaco dell’attaccante. Anzi, vi dirò di più: se non avesse preso la palla sarebbe stato un intervento punibile con il rosso diretto. Il cartellino ci sta. Mi rendo conto che non c’è la volontarietà nell’intervento, ma il regolamento è chiaro. Così come da regolamento, la prima ammonizione può starci. Però qui Tremolada, a mio avviso, ha mancato di tatto e di esperienza. È alla quinta gara, ha fatto cose importanti a Napoli ma in quel caso avrebbe potuto richiamare il portiere, limitandosi a gestire il momento con un po’ di personalità. Avrebbe evitato l’ammonizione. Il giallo, però, è corretto a termini di regolamento”.
Recupero? Maxi, sì, ma…
Questione recupero. Il maxi additional time, che si candida a essere uno dei più corposi della storia, ha visto cadere il Parma in dieci, dopo una partita spettacolare condotta a lungo nella metà campo dei partenopei. Ma, anche in questo caso, Calvarese assolve l’arbitro Tremolada: “Decisione corretta. Ci sono due episodi in cui passano tre minuti e tre minuti. L’espulsione di Suzuki, con Pecchia che è rimasto senza cambi ed è costretto a mandare in porta Delprato, e la chiamata del Var sul contatto Almqvist-Simeone. Il recupero è un computo matematico, quindi – calcolatrice alla mano – ci sta. Ci sono state nove sostituzioni: 5 per il Parma e 4 per il Napoli. Calcoliamo approssimativamente 30 secondi a sostituzione, ai quali si aggiunge il più il cooling break: conto alla mano, decisione corretta. Possiamo dire – come ho scritto anche su calvar.it – che siamo di fronte a un arbitro giovane. Dopo cinque partite in Serie A, questa l’ha comunque portata a casa anche dopo aver preso decisioni importanti, come il rigore fischiato per il Parma dopo il contatto tra Bonny e Meret, la revoca del penalty dopo il contatto Simeone-Almqvist e i minuti di recupero. Non l’ho visto così disastroso. Ha diretto bene per l’esperienza che ha”.
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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-09-02 17:06:00 da
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