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FOGGIA – Il fatto sarebbe accaduto nella serata di martedi 17 giugno u.s. e parla di un evento che sarebbe potuto diventare molto tragico per il medico di guardia nell’infermeria del carcere, senza il coraggioso intervento di un poliziotto penitenziario.
Premettiamo che il detenuto in questione “un farabutto psichiatrico con licenza di uccidere” in carcere da quando aveva i pantaloncini corti, in questi anni in cui ha girato tutte le carceri pugliesi, ha mandato all’ospedale decine di poliziotti senza che si sia mai stato adottato nei suoi provvedimenti, alcun provvedimento serio all’altezza della pericolosità dello stesso.
Come pure dobbiamo dire che già dal suo ingresso nel carcere di Foggia qualche settimana fa, il detenuto in questione un giovane di origini baresi, ha tentato di aggredire un poliziotto senza alcun motivo, raccogliendo varie relazioni di servizio per minacce, resistenza, rifiuto di entrare nella stanza etc. etc.
Il culmine dell’aggressività di questo “elemento feroce” è sfociata nella serata di martedi quando ha chiesto di essere visitato dal medico di guardia.
Dopo aver ottenuto l’autorizzazione il poliziotto in servizio lo accompagnava nell’infermeria ove lo aspettava il sanitario a cui faceva richieste assurde che non potevano essere esaudite.
A questo punto il detenuto in questione afferrava la spillatrice che si trovava sul tavolo davanti al medico e la lanciava violentemente contro il volto del sanitario a cui avrebbe creato danni irreparabili.
Fortunatamente il poliziotto presente con grande coraggio e non pensando alle conseguenze fisiche che avrebbe potuto avere, ha messo la mano davanti la traiettoria della spillatrice attutendone la velocità e facendo le cambiare la direzione, evitando così che il dottore venisse colpito.
A questo punto intervenivano anche altri poliziotti attirati dalle urla che bloccavano il detenuto e lo riaccompagnavano nella propria stanza.
Purtroppo il poliziotto riportava ferite l.c. alla mano da cui perdeva molto sangue tanto da richiedere alcuni punti di sutura, e con un referto del pronto soccorso di 7 giorni s.c.
Il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, si chiede a questo punto perché si deve aspettare che questi “pazzi” ammazzino qualcuno prima di prendere provvedimenti e renderli innocui?
E’ possibile che un delinquente simile che ha spedito in ospedale tante persone possa tranquillamente imperversare nei nostri penitenziari con “licenza di uccidere”?
Perché un soggetto simile si può permettere di seminare “impunemente” sofferenza tra l’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria che non fa altro che spostarlo da un carcere all’altro?
Perché non ci sono provvedimenti coatti per mettere questo signore, come tanti altri che girano per le carceri pugliesi aggredendo e picchiando i poliziotti in condizione di non far male più a nessuno?
Ormai qualunque limite di violenza è stato superato da questi “pazzi” che approfittando della loro impunità possono commettere quello che vogliono anche l’omicidio di un poliziotto oppure di un qualsiasi operatore penitenziario.
Ci pensassero i dirigenti del DAP, i politici che hanno voluto la chiusura dei manicomi giudiziari, poiché in caso di evento tragico non sarà certo la presenza del Capo dello Stato ai funerali a mettere a posto la situazione, poiché la rabbia di chi per 1500 euro rischia di non ritornare a casa, nonostante le tante denunce ed avvertimenti aumenta sempre di più….. se lo ricordassero bene.
www.statoquotidiano.it è stato pubblicato il 2025-06-19 22:27:24 da Redazione
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