Il ‘Bosco di Tommy’ sarà video sorvegliato. Guerra: “Terribile inciviltà”

“Ho voluto chiamare la madre di Tommaso Onofri per rappresentare la vicinanza mia personale e della città, rispetto a questo atto di totale inciviltà”. Così il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha mostrato solidarietà nei confronti di Paola Pellinghelli, mamma di Tommaso Onofri, il bambino rapito e ucciso nel 2006 quando aveva solo 18 mesi. Incuria, sporcizia, rifiuti abbandonati di ogni tipo. Così si è presentata via del Traglione a Parma, A poca distanza c’è il cippo in memoria del piccolo, nel punto in cui fu ritrovato. Il “bosco di Tommy” è stato deturpato e non è la prima volta che accade. In una piazzola ai lati della via è stato scaricato materiale edile, cartongesso, tubi di silicone, cartoni. Poco più avanti rifiuti domestici ingombranti, compreso un seggiolino per auto. “L’ho voluta anche rassicurare perché già nella giornata di domani in accordo con Iren andremo a posizionare quella che viene chiamata video trappola, ciò che permette di individuare chi abbandonerà rifiuti anche in quella zona. Purtroppo abbiamo tanti dispositivi in tanti punti della città perché è una lotta complicata che va svolta in tante aree diverse pensano contro persone che pensano di poter fare i loro comodi trattando la città come una pattumiera. La condizione in cui è stato ridotto il luogo che ricorda Tommaso Onofri è una condizione di indecenza e inciviltà completa – spiega Guerra -. Purtroppo troppo spesso facciamo i conti con il fatto che tanti cittadini non abbiano rispetto dei luoghi, non abbiano rispetto della cosa pubblica. Costringono poi altri cittadini volontari, oppure anche l’amministrazione comunale naturalmente, con risorse che sono tutti ad intervenire e a pulire quella che è inciviltà. Quando però questa inciviltà va a toccare dei luoghi che per la nostra città significano qualcosa di molto profondo, di molto specifico e terribile come è stato l’assassinio di Tommaso Onofri, serve fare delle riflessioni molto profonde e, soprattutto, essere vicini alle persone come i familiari di Tommy. Di fronte a questa inciviltà, rivivono anche una sofferenza intima e personale”.