Lo confermano dipendenti pubblici e aziende private impegnati nel ridare vita al gigante della Sacca. “Problemi di ordine pubblico non ancora risolti ma i miglioramenti sono netti” sottolineano i vertici di CambiaMo
MODENA – Cosa c’è davvero dentro l’ErreNord? È una domanda che molti modenesi si pongono. Pochi giorni fa l’ultimo blitz interforze: controlli a tappeto sul gigante misterioso dell’Area Nord. Considerato da molti luogo di degrado, il gigante ha cambiato faccia – anzi facciata – ma anche funzioni e routine.
Chi ci lavora – commercianti, addetti delle Poste e delle aziende in coworking, ma anche della Sanità Pubblica e della Polizia Locale – assicura che in vent’anni la situazione dell’ErreNord è cambiata radicalmente. Non troppi anni fa il bivacco notturno e addirittura pomeridiano, soprattutto di tossicodipendenti, era una regola: un problema non risolto ma fortemente ridotto, anche per via degli interventi urbanistici sull’illuminazione. Decisivo, spiegano, è stato pure l’accorpamento a due a due dei minuscoli alloggi creati in origine.
Oggi ErreNord rinasce un po’ alla volta anche grazie al primo patto sancito tra la parte pubblica e la miriade di proprietari privati. L’accordo sulle facciate è il primo passo, spiegano, e la direzione è quella giusta.
Oggi all’ErreNord gli alloggi per studenti vanno a ruba. E nei mesi della crisi abitativa Modena si scopre in controtendenza rispetto al resto d’Italia: secondo la piattaforma “idealista”, nel 2022 la disponibilità di stanze in affitto in città è aumentata del 27%, contro un calo nazionale del 45%.