17 novembre 2023
La Regione ha inviato l’istanza al governo: stimati 155 milioni di danni che hanno riguardato soprattutto la viabilità a causa di frane e mareggiate
BOLOGNA – Piogge intense, temporali, vento forte, mareggiate e frane in Appennino. Con un bilancio dei danni che, secondo la prima stima speditiva, si aggira sui 155 milioni di euro, per lo più relativi al patrimonio pubblico e alle strade, danneggiate o interrotte.
L’Emilia-Romagna chiede al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza per le conseguenze delle tre tempeste atlantiche che si sono abbattute sul territorio regionale tra il 23 ottobre e il 3 novembre scorsi. Interessate innanzitutto le province di Piacenza e Parma, che risultano le più colpite, ma anche Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna.
L’istanza, firmata oggi è stata inviata alla Presidenza del Consiglio, al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e al Capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio.
Secondo la prima stima, ammontano in totale a circa 155 milioni di euro i danni, la quota più consistente – per oltre 150 milioni di euro – riguarda il patrimonio pubblico, in particolare in seguito alle ripercussioni di frane e dissesti sulla viabilità, e, in alcuni casi, isolamenti di abitati in Appennino. A questi si aggiungono danneggiamenti per circa 2milioni 900mila euro relativi a edifici privati e per 1 milione 420mila euro riguardanti attività produttive.
“Serve affrontare le criticità che si sono aperte, per assicurare il ritorno alla normalità e garantire ai cittadini risposte concrete – spiega la vicepresidente della Regione, Irene Priolo – La dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, con il conseguente stanziamento di risorse, è quindi necessaria per affrontare la situazione”.
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