Per affrontare il problema cronico delle liste d’attesa sanitarie, l’ASL1 imperiese ha avviato una nuova procedura di manifestazione d’interesse rivolta a strutture sanitarie private accreditate, con l’obiettivo di acquisire oltre 8.600 prestazioni ambulatoriali da maggio a dicembre 2025. Un’azione che si inserisce in un piano regionale di potenziamento dei servizi, reso necessario da una pressione crescente sulle strutture pubbliche e dall’urgenza di garantire tempi certi di accesso agli esami diagnostici.
Nello specifico, ASL1 ha messo a bando 8.663 prestazioni, così suddivise: 2.835 risonanze magnetiche, 600 TAC, 235 radiografie, 3.393 ecografie, 1.000 doppler e 600 pacchetti cardiologici. Il valore complessivo delle prestazioni affidate alla sola ASL1 ammonta a oltre 750 mila euro, all’interno di una manovra più ampia condivisa con ASL2, che copre l’intera Area di Ponente della Liguria.
La Regione ha infatti delegato proprio ASL1 a gestire l’intera procedura per entrambe le aziende sanitarie dell’estremo ponente ligure, con l’intento di snellire le pratiche e avviare quanto prima le collaborazioni con i privati. Il bando resterà aperto per tutto il 2025, con valutazioni mensili delle proposte e una prima finestra già attivata il 9 maggio.
A fronte di una domanda crescente di esami specialistici e di una capacità pubblica limitata nel farvi fronte, il ricorso ai privati è diventato strutturale. In questo contesto, l’ASL1 punta a rafforzare la risposta sanitaria ai cittadini del Ponente ligure, in particolare su prestazioni ritenute sensibili e ad alta criticità nei tempi d’attesa, come le risonanze e le ecografie.
Pur rappresentando una risposta concreta nel breve periodo, la strategia evidenzia anche una fragilità strutturale del sistema sanitario pubblico, che senza l’apporto del privato non riesce più a garantire servizi tempestivi e accessibili. In aree come quella imperiese – dove Sanremo e il suo ospedale rappresentano uno dei principali poli – l’obiettivo è offrire percorsi di cura che non costringano i pazienti ad attendere mesi per un esame diagnostico essenziale.
La speranza, ora, è che la misura consenta di alleggerire la pressione sul sistema e restituire maggiore equità e tempestività di accesso alla sanità, almeno per i prossimi mesi.
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