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ANCONA – Condanne fino a cinque anni, le stesse richieste già in primo grado. E’ finito così l’Appello per il processo bis della strage di Corinaldo, quello sulla sicurezza della discoteca Lanterna Azzurra e relativo agli imputati che avevano scelto il giudizio abbreviato. La sentenza è arrivata oggi pomeriggio dopo una lunga camera di consiglio della corte presieduta dal giudice Lorenzo Falco. Solo la posizione di uno dei soci della Magic che gestiva il locale, Carlantonio Capone, è stata ridimensionata e la pena è stata rideterminata: 3 anni e 4 mesi contro i 4 anni e 2 mesi del primo grado. Su Capone la Procura generale aveva chiesto il riconoscimento di un’aggravante, la responsabilità relativa alle norme antifortunistiche che era tenuto ad osservare e che per l’accusa non avrebbe fatto.
Queste le condanne confermate dalla corte per gli altri imputati: Letizia Micci e Mara Paialunga, proprietarie della discoteca, 3 anni, dj Marco Cecchini, gestore, 5 anni e un mese, Gianni Ermellini, responsabile sicurezza, 3 anni e 8 mesi, Alberto e Marco Micci, proprietari anche loro dell’immobile, 4 anni. A dj Marco si è prescritta una contravvenzione che non ha influito sula determinazione della pena. I sette imputati sono accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo. La Corte di Appello ha riconosciuto anche una provvisionale (chiesta dalle parti civili) subito esecutiva per i familiari di Daniele Pongetti, uno dei giovani morti alla Lanterna. Le motivazioni della sentenza usciranno tra 90 giorni. La conferma delle condanne era attesa dai familiari soprattutto alla luce dell’evasione di uno dei componenti della banda dello spray, Andrea Cavallari, evaso la settimana scorsa dal carcere di Bologna dopo che era uscito senza scorta per discutere la tesi di laurea. E’ ancora ricercato.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-07-11 17:46:25 da

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