Rieti, torna l’ipotesi dell’interramento della ferrovia. Moreno Imperatori: “Fantascienza, servono progetti concreti”

Torna ciclicamente in città l’ipotesi dell’interramento della ferrovia, un progetto che negli ultimi decenni ha più volte fatto capolino nel dibattito pubblico, ma che, secondo Moreno Imperatori, resta una chimera più che una prospettiva realistica.

«Ritorna il gioco dell’ultimo decennio, per non dire ventennio!» – commenta Imperatori – «Forse solo per dimostrare di esistere, con la complicità ingenua dei mass media. Un conto è fantasticare, un altro è governare i processi amministrativi».

Secondo l’ex amministratore ed esperto di dinamiche infrastrutturali, tutte le ipotesi finora ventilate sulla linea ferroviaria reatina – interramento, spostamento o altri interventi radicali – si scontrano con ostacoli tecnici, ambientali ed economici che rendono queste soluzioni impraticabili nel contesto attuale. «Sono problematiche note, già evidenziate da esperti del settore e amministratori competenti nel corso degli anni» sottolinea Imperatori.

Al momento, ribadisce, l’unico fronte concreto è quello della soppressione dei passaggi a livello, per cui RFI ha stanziato finanziamenti. Un processo che va avanti di concerto con gli enti locali, ma che, in futuro, potrebbe anche essere imposto per legge sulla base di normative nazionali sulla sicurezza ferroviaria.

«Se così fosse – spiega – allora i progetti verrebbero realizzati cercando il massimo risparmio, con conseguenze estetiche e funzionali evidenti e probabilmente negative per la città. Bando alle ciance: Rieti ha bisogno di un altro tipo di progettualità».

Secondo Imperatori, la vera sfida per la politica reatina è ottenere da RFI un potenziamento delle tracce ferroviarie per garantire collegamenti frequenti e rapidi con Roma. Un’azione, questa, che andrebbe nella direzione giusta per agevolare i pendolari e per rilanciare, nel medio periodo, l’economia locale.

«Resto convinto – conclude – che solo un collegamento ferroviario efficiente con Roma, unito al rifacimento della Salaria (SS4), possa rappresentare una concreta opportunità di sviluppo socio-economico per Rieti e il suo territorio. Il resto è fumo negli occhi».