Una paziente violentata e un’altra aggredita


E’ buio quando avviene tutto. Lo ricostruiscono gli avvocati delle persone coinvolte. Marzo. Un uomo viene ricoverato all’ospedale Molinette di Torino. Nel reparto universitario di Psichiatria, c’è posto solo su una barella in corridoio. Il paziente si infila nella stanza di una donna anoressica di trentacinque anni. Stacca il campanello e la violenta. Poi lei riesce a divincolarsi e lui fugge in una seconda camera, dove aggredisce un’altra paziente di 66 anni. Urla. Intanto è scattato l’allarme.

Il personale dell’ospedale blocca l’uomo. E’ un fotografo di origini afghane, 36 anni.

Una perizia psichiatrica dice che è incapace di intendere e di volere. Probabilmente sarà prosciolto per l’accaduto. Sul punto l’avvocato Elena Negri, che tutela la prima vittima, chiederà nuovi approfondimenti. Intanto si è domandata: perché un paziente con diagnosi da accertare è stato ricoverato in un reparto a prevalenza femminile?

La procura ha così aperto una seconda inchiesta per valutare le misure di sicurezza adottate in ospedale e su eventuali omissioni e negligenze da parte di qualcuno. Dalle Molinette nessuno commenta. L’aggressore è ricoverato. Ma di recente ha ottenuto alcuni permessi per attività professionali.   

 

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