il Vescovo Suetta alla festa della Lega “Anti storico non inserire le radici cristiane in Europa” – Imperianews.it

il Vescovo Suetta alla festa della Lega “Anti storico non inserire le radici cristiane in Europa” – Imperianews.it




Aveva provocato una vasta eco, nei giorni scorsi, la partecipazione del Vescovo di Ventimiglia-Sanremo Mons. Suetta alla convention della Lega, che ha organizzato un incontro sul tema ‘Europa nella civiltà cristiana’.

Al dibattito (moderato da Cristiano Bosco), oltre al Vescovo erano presenti anche l’europarlamentare Marco Campomenosi e il deputato francese Alessandra Masson. 

“Penso che le polemiche – ha detto Suetta – vengono fuori quando si ha paura. Io sono qui, con rispetto ed educazione, a qualsiasi argomento. Credo che ci sia un tentativo di bloccare sul nascere le opinioni. Non si cerca solo di impedire di parlare: c’è chi lo fa con la violenza ma nel nostro mondo si fa con la menzogna. Siamo un po’ disturbati da questo approccio alle cose ma credo che servano coraggio e fierezza per condividere idee diverse. Se esprimo un mio convincimento non pretendo consenso ma semplicemente un confronto”.

Il dibattito ha affrontato le questioni dell’essere e di sentirsi cristiani ma anche della libertà di esprimersi a livello europeo. Al Vescovo è stato chiesto se è in corso un attacco ai valori cristiani in Europa: “Credo che sia fondamentalmente anti storico aver rifiutato di inserire nella costituzione europea le sue radici cristiane. Questo non vuole essere un discorso religioso ma proprio di radici che sono sempre quelle e non si spostano. Scegliendo di contrastarle si rischia di rinnegare noi stessi. Credo che sia un effetto tipico della nostra società e del nostro contesto culturale che chiamiamo ‘post moderno'”.

“Penso all’urlo di Munch che rappresenta l’uomo moderno che è solo ed ha perso i contorni della natura. Non dimentichiamo che il presente è condizionato da grandi narrazioni. La visione cristiana dell’uomo condivide le civiltà che l’ha preceduta. Un singolo o una comunità si riconosce in una storia e le differenze sono e rimangono una ricchezza”.





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