Giulianova, Pagliaccetti non ammette cali  – Teramo

GIULIANOVA. La prestazione poco convincente e molle del primo tempo giallorosso è certificata dall’ammissione dello stesso Angelo Pagliaccetti, che al termine della gara rivede la storia del match con l’Ovidiana: «Indubbiamente siamo partiti male. Questa è l’ulteriore conferma che se non ci applichiamo e se non ci siamo mentalmente, diventiamo una squadra normale che non va in campo per vincere. Certo ci sono gli alibi, come il caldo, e la minore pressione dato l’ampio margine di classifica sulla terza, ma anche il Sulmona da ottima squadra quale è, ed allenata anche bene. Non dimentichiamo che è sesta in graduatoria». Il mister giallorosso confida, senza mezzi termini, che nell’intervallo ha ripreso i suoi: «Mi sono fatto sentire, perché non era l’atteggiamento che volevo, e i giocatori fortunatamente hanno compreso, e nella ripresa si è visto un altro approccio e di conseguenza un’altra squadra. La convinzione si è vista nell’uno contro uno e nella voglia di arrivare prima sulla palla. Sì, è vero che mancavamo di titolari, però è anche vero che chi ha giocato è stato molto bravo, da Lamin (Bittaye) a Lorenzo (Marchionni) che tornava in campo dopo lunga assenza». Raggiunto l’obiettivo minimo: «Sì, è vero, ma non voglio cali di tensione e le ultime due, sia ben chiaro, le giocheremo per vincere».
Francesco Di Paolo è arrivato a quota 13 gol, lui non tradisce mai. Bravo e quanto mai utile anche ieri, dice: «Sono a 6 gol dal mio primato personale conseguito nella stagione 2017/2018. Ma voglio pensare al Giulianova e non a me stesso. Oggi abbiamo sofferto un po’, però il gol ci ha un reso facile chiudere in vantaggio il primo tempo. La spensieratezza ha permesso agli avversari di giocare con più scioltezza, a cui si è aggiunta la qualità delle loro giocate. Poi siamo usciti alla distanza e abbiamo raggiunto anche questo obiettivo». Danny Tempestilli, tornato al centro della difesa, ha disputato un gara di personalità e sicurezza. Meritava una prestazione del genere dopo essere stato lontano dalla titolarità della maglia, e lui si è fatto trovare pronto. «Ci è mancato», dice, «un po’ di ritmo, ma abbiamo fatto il nostro dovere. Personalmente sono soddisfatto di aver “strappato” la maglia a Federico (Di Paolo, ndc) che è tornato a svolgere le proprie funzioni a centrocampo».
Enzo De Dominicis