Il ritorno al futuro d’Abruzzo e Molise, il sentimento religioso tra sacro e profano

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Il vecchio adagio “a volte ritornano”, sembra essere tornato nel dibattito, ora politico- istituzionale, sulla riunificazione delle Regioni Abruzzo & Molise, almeno con il referendum di alcuni comuni della Provincia d’Isernia, orientati a chiederlo.

In verità un tema ciclico, che ritorna per i vari territori in generale presenti nelle aree interne del nostro Appennino, che più di altre soffrono l’isolamento e lo spopolamento di interi borghi. Una questione, che in un Paese in perenne campagna elettorale diventa ancor più tema divisivo, tra territori, regioni e le loro classi dirigenti, non solo locali. È così due decenni dopo il nuovo millennio si va riaccendendo una disputa d’ altri tempi, di due regioni unite prima e poi divise, nel 1963, con la nascita del Molise, voluta da un chiaro orientamento politico, allora egemone nel Paese. Il Regionalismo, all’inizio degli anni ’70 non fece altro che cristallizzare tale confine, con la nascita di un apparato burocratico-amministrativo, che si è fatto elefantiaco, alimentato da sempre più campanilismi e rivalità, acuite anche con la nascita delle province e degli altri enti intermedi, come le comunità montane. Tutto questo mentre avanzava inesorabile il fenomeno emigratorio nelle città del nord e soprattutto verso l’estero di intere comunità, emigrate in massa nelle Americhe ed in Oceania, che però spesso mantenevano questi legami abruzzesi e molisani, nati ai loro confini.

Qui abbiamo descritto gli intrecci familiari misti di personaggi diventati celebri, come il Sen. Vincent Massari o dell’On.Nancy Pelosi, negli Usa, nata dalla famiglia D’Alessandro, originaria di Montenerodomo (CH), ma che ha sposato Paul Pelosi, da Fornelli(IS). Cosi come Daniel Scioli, con i nonni molisani in Argentina, che è diventato un leader peronista, eletto suo Vicepresidente o in Canada il parlamentare John Ciaccia, nominato più volte ministro in Québec, (che era nato a Jelsi (CB), come lo scrittore Michael Mirolla ed il più famoso Don De Lillo, a New York, i cui genitori venivano dal borgo di Montagano, sempre nella provincia di Campobasso. Inoltre “Testimonial” d’eccezione come Robert De Niro, per ricordare i suoi avi, partiti per gli States, dal borgo di Ferrazzano (CB). Tutte comunità miste, che hanno vissuto e sofferto insieme l’iniziale isolamento ed emarginazione delle loro famiglie in nuove terre, sapendo però con tenacia ed intelligenza, integrarsi sempre più, in tutti i campi, fino a salire ai vertici delle sue istituzioni locali e federali. Così specie con donne straordinarie come l’Avv.Rita De Santis, nata a Palmoli (CH) emigrata da bambina, con i suoi genitori nel Quebec, francofono, divenendone parlamentare e poi ministro.

Tante storie che hanno dell’incredibile, ma che in verità testimoniano tra l’altro, come le comunità abruzzesi e molisane, soprattutto all’estero sono sempre restate unite nel loro comune destino, spesso con i legami di sangue, senza confini e steccati amministrativi, presenti più nelle loro terre d’ origine, tra le classi dirigenti locali. E così il tempo, non ha fatto che riemergere ed acuire queste tendenze drammatiche allo spopolamento ed alla disoccupazione, specie giovanile e femminile, denunciate da anni dalle fonti ufficiali e da acuti esperti, come il Prof. Antonio Bini, proprio delle dinamiche migratorie. Quest’ultimo addirittura è stato intervistato dalla giornalista canadese, oriunda abruzzese, Ivana Fracasso di RADIO CHIN INTERNATIONAL, da Toronto, dove risiedono centinaia di migliaia emigranti, delle due regioni “sorelle”, unite per secoli e divise solo da sessant’anni. Poi in un Paese come il nostro, da sempre amante delle contese territoriali, si sono inseriti nella disputa anche “vecchie glorie” della politica meridionalistica, come l’On. Clemente Mastella, già Ministro e Sindaco di Benevento, proponendo in vista delle elezioni europee l’alleanza tra il Sannio ed il Molise, contro il cd “neocolonialismo” abruzzese, che in verità è la risposta ai territori delle due provincie e di comuni come Montenero di Bisaccia (CB), a cui ha dato la disponibilità anche Francesco Menna, sindaco di Vasto e Presidente della Provincia di Chieti.

Ed ora anche la voce lontana degli emigranti molisani in Canada si è fatta sentire, come riportano molti media della stampa italo-canadese, ripresa da quelli locali abruzzesi e non. Come sempre il dibattito va valutato sulle proposte concrete e realizzabili, per evitare di coltivare sogni irrealizzabili o solo sterili polemiche, che sul regionalismo sono aperte da decenni, con alcuni passaggi chiave, come il famoso studio della Fondazione Agnelli sulle “Macro Regioni”, riprese anche dal dibattito in sede Censis e CNEL, specie con l’illuminata Presidenza del Prof. Giuseppe De Rita, la cui famiglia era emigrata a Roma dall’ antica Venafro. In realtà da allora tutto il tema dell’accorpamento non solo dalle Regioni contigue, come Abruzzo, Molise e Marche, ma specie dei loro piccoli comuni, almeno sotto i mille abitanti, proposto fin dagli anni ’80 dall’allora Presidente del Consiglio On. Bettino Craxi, non ha trovato soluzione, mentre il loro declino e spopolamento si è drammaticamente accentuato. Per questo tali nodi vanno affrontati e sciolti con interventi forti e non solo palliativi, con incentivi, prima che tali fenomeni diventino irreversibili, sciogliendo queste municipalità, senza più abitanti.

Per questo il 2024, l’anno del “Turismo delle Radici”, sia anche più attivo e propositivo, dando maggiori segni ai nostri oriundi abruzzesi e molisani, affinché vengano a conoscere la terra d’origine dei loro avi, magari tornandovi stabilmente in vacanza ed investendovi per creare attività ed opportunità, oramai possibili, in un mondo globalizzato e sempre più vicino. In prossimità delle festività pasquali, va ricordata la stessa comune e fervente fede cristiana delle sue comunità, come rievocato dagli studi dell’antropologo Joseph Sciorra negli USA, come dalle ricerche di Emiliano Giancristofaro, sulle antiche terre degli Abruzzi e Molise.

 

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www.ilcapoluogo.it è stato pubblicato il 2024-03-31 12:30:32 da Redazione

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